Politica

Il divorzio fa bella la donna (ma fa ingrassare il marito)

Studio sulle mogli Usa: la separazione porta benefici dalla salute alla linea. L'uomo invece ha un crollo

S pinning, crossfit, footing, step? Macché, meglio divorziare. Una ricerca dell'Università dell'Arizona, pubblicata sul Journal of Women's Health ha permesso di fotografare una realtà inaspettata quanto stuzzicante per tutte le donne e solo le donne insoddisfatte della propria silhouette e della propria relazione matrimoniale.

Una percentuale significativa del campione esaminato (80 mila signore dai 50 anni ai 79 anni) ha conseguito effetti benefici dallo scioglimento del vincolo: il monitoraggio, durato tre anni, ha dimostrato che le donne sposatesi in questa fascia di età tendessero ad ingrassare e consumare più alcoolici delle loro coetanee single mentre a sorpresa con il successivo divorzio la linea ed il peso cominciasse a calare. Le donne, insomma, dopo il divorzio cominciano a mangiare meglio, meno, scegliendo cibi più sani (quelli che in genere i mariti avrebbero ripudiato sulla loro tavola, deridendole), fanno attività fisica, tengono più a se stesse e tornano a volersi bene.

L'autosufficienza, tutta femminile, si libera di una zavorra che la trascina sul fondo e riprende le redini di una vita armonica di cui il fisico beneficia. Memori poi del detto insegnatoci dai nostri avi latini «mens sana in corpore sano», si fa presto a trarre un'altra conclusione: il divorzio produce persino un miglioramento dell'equilibrio psichico.

È ovvio che non sia tutto rosa e fiori ma i dati meramente empirici di questa ricerca dimostrano come delle due «metà del cielo» ce ne sia una che, nell'età matura, è in grado di sopravvivere agli eventi in modo più funzionale al proprio benessere. Viceversa l'uomo ne esce malconcio: incrociando i dati con una precedente indagine dell'Ohio State University si scopre che dopo il divorzio ben il 63% degli uomini tenda a prendere peso.

È verosimile pensare che i maschietti abbiano un ontologico bisogno di avere una donna al loro fianco, prima la mamma e poi la moglie, perdendosi in assenza di una figura femminile: junk food, vita disordinata e sedentaria, alcool e stravizi. Le donne fungono per gli uomini da ancora di salvezza, da controllori, da balie. Della libertà anelata, dunque, gli uomini non sanno che farsene e la usano a loro danno.

Woody Allen, che incarna il pensiero maschile, diceva «Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana di più e in quella settimana sicuramente pioverà»: poi ci si chiede perché le donne abbiano una maggiore longevità. È come se il Signore abbia creato nelle donne una «spia» dell'amor proprio che nel matrimonio fa fatica ad accendersi e torna efficiente con il divorzio: i maschi, che di questa spia sono privi, necessitano invece del supporto delle donne.

Traiamo da questa ricerca una conclusione che possa insegnarci a vivere: la salute è un bene prezioso che spesso è influenzato dalla nostra serenità. Il giornalista, romanziere e poeta Romano Battaglia scrisse: «il corpo umano si tiene in equilibrio con la felicità ed ogni volta che questa viene a mancare insorgono i disturbi e le malattie: la felicità è l'equilibrio dell'universo».

Un matrimonio insoddisfacente, fonte di dolore e di frustrazione impedisce alla felicità di spiccare il volo ed influenza la nostra salute.

Le donne l'hanno compreso, gli uomini dovranno lavorarci ancora, e chissà per quanto.

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