Politica

Dj Fabo, l'ultimo saluto è in chiesa

Venerdì preghiera con l'ok della Curia. Mina Welby: «Il Vaticano sta cambiando»

Alberto Giannoni

Milano Una preghiera in chiesa per dj Fabo. Non voleva un funerale religioso, Fabiano Antoniani, il giovane dj che una settimana fa in Svizzera ha fatto ricorso al suicidio assistito, 33 mesi dopo il terribile incidente d'auto che lo ha bloccato in un letto, cieco e tetraplegico. Non sarà celebrata una messa ma venerdì le porte di Sant'Ildefonso si apriranno ancora una volta per lui, che nell'oratorio di questa parrocchia fra corso Sempione e la vecchia fiera ci è cresciuto, come tanti ragazzi milanesi.

«Il parroco di Sant'Ildefonso, don Antonio Suighi dopo aver incontrato la mamma di Fabiano, ha accolto il suo desiderio di vivere un momento di preghiera a suffragio del figlio», spiega l'Arcidiocesi col responsabile dell'Ufficio Comunicazioni sociali, don Davide Milani. Sentita la Curia, don Antonio ha acconsentito «per partecipare al dolore della famiglia e di tutte le persone che erano care a Fabo, e per pregare per lui».

È stata la fidanzata di Fabiano, Valeria Imbrogno, a dare notizia della cerimonia, ieri mattina, su facebook. Il suo sobrio invito, indirizzato presumibilmente ad amici e conoscenti, è stato condiviso da Marco Cappato, il leader dell'associazione Luca Coscioni che - nella battaglia politica per l'introduzione dell'eutanasia legale in Italia - ha accompagnato Antoniani nella clinica di Zurigo. «Per chi vorrà salutare e ringraziare Fabo, ci vediamo venerdì» ha detto il radicale. «Dieci anni fa il Vaticano chiuse le porte in faccia a Welby. Per Fabo, le porte della Chiesa saranno aperte» ha aggiunto due ore dopo l'erede di Marco Pannella. E felice si è detta la moglie di Piergiorgio Welby, Mina: «C'è stato sicuramente - ha commentato - un cambiamento nella Chiesa dalla vicenda di mio marito, 10 anni fa, a quella di Fabo. Anche grazie a Papa Francesco: credo che il suo Giubileo della Misericordia abbia avuto un grande effetto sui cuori di tanti, anche all'interno della gerarchia ecclesiastica». Piergiorgio Welby dell'associazione Coscioni era stato co-presidente quando - da malato grave - si batté per l'introduzione dell'eutanasia, anche con una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mentre Antoniani ha inviato un video al successore, Sergio Mattarella, riaprendo così, drammaticamente, la discussione sul «fine vita», che in Italia non è ancora regolato con legge. La discussione sarà lunga e difficile. «Silenzio...» però, è quello che chiede ora la fidanzata di Fabiano. Una parola sola, accompagnata dalla foto di un dito portato alle labbra.

È il momento del silenzio e della preghiera.

Commenti