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Il dj del veglione: «Quell'urlo Allah o akbar, poi una raffica di spari»

Linea dura su Guantanamo, la struttura detentiva statunitense di massima sicurezza interna a una base navale sull'isola di Cuba. Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affidato a Twitter i proclami che irrompono alla vigilia dell'insediamento del nuovo Congresso, e a pochi giorni dalla suo ingresso ufficiale alla Casa Bianca, previsto per il prossimo 20 gennaio. «Non dovranno esserci altre scarcerazioni da Guantanamo. Sono persone estremamente pericolose e non si deve consentire che tornino sul campo di battaglia», ha tuonato Trump, congelando di fatto il piano di liberazioni e di trasferimenti all'estero dei detenuti reclusi con l'accusa di terrorismo.

Ma la Casa Bianca ha fatto sapere che sono probabili altri trasferimenti di detenuti del carcere di Guantanamo. La decisione di ignorare i tweet di Donald Trump, che presterà giuramento tra poche settimane, è stata annunciata dal portavoce della Casa Bianca Josh Earnest, in modo esplicito: «Allo stato delle cose mi aspetterei dei nuovi trasferimenti».

Trump, secondo il portavoce «avrà occasione di attuare la politica che riterrà più opportuna quando assumerà l'incarico».

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