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Dl crescita e "sblocca cantieri" paralizzati: Servono 52 leggi per far partire i decreti

Nomina dei commissari al palo. Le liti di governo bloccano qualsiasi cosa

Dl crescita e "sblocca cantieri" paralizzati: Servono 52 leggi per far partire i decreti

Roma - Non c'è pace per i decreti crescita e sblocca cantieri. Le due misure che dovrebbero fare ripartire l'economia rischiano di arenarsi tra veti politici e problemi di iter. Il dl crescita deve essere convertito in legge entro il 30 giugno, ma per renderlo effettivo serviranno 39 leggi attuative, secondo Il Sole24ore. Sono decreti ministeriali e provvedimenti a carico delle amministrazioni coinvolte nel piano.

Ancora più complessa la partita dello sblocca cantieri. Oggi in commissione al Senato iniziano le audizioni sul provvedimento che punta a sbloccare undici grandi opere. Domani scade il termine per la presentazione degli emendamenti. Misure «a sostegno del rilancio degli investimenti», secondo il ministero dell'Economia guidato da Giovanni Tria. Ma anche in questo caso i tempi si stanno allungando.

Intanto per un problema di nomine. La legge prevede che siano scelti dei commissari straordinari che dovranno accelerare le infrastrutture di interesse strategico, anche sostituendosi alla stazione appaltante. Ma le nomine cadono in un periodo particolarmente difficile per la maggioranza e questo non gioca a favore di una soluzione veloce e pacifica.

Lo stesso premier Giuseppe Conte ne giorni scorsi ha ammesso che per lo sblocca cantieri «ci vuole un pò di tempo in più». La frenata di ieri dello stesso Conte sulla riforma fiscale e la prevedibile reazione di Matteo Salvini complicano ancora di più il percorso del decreto. Alla fine di aprile si dava per scontato un via libera in tempi brevissimi, ora il clima è cambiato e le prossime riunioni del governo saranno presumibilmente monopolizzate dalla vicenda Siri. Per sbloccare lo sblocca cantieri era in programma una riunione di maggioranza convocata per oggi, ma fino a ieri non c'erano le condizioni per mettere i due partiti della coalizione e i ministri competenti attorno ad un tavolo.

A complicare l'attuazione del provvedimento per le opere pubbliche, anche problemi di tipo tecnico. Nei giorni scorsi Il Sole24ore ha messo in risalto come si debba modificare anche il codice appalti e servano quindi almeno sei mesi per adottare i 13 provvedimenti necessari. A 70 giorni dall'annuncio del provvedimento al quale il governo aveva affidato la ripresa, la risposta alla notizia della recessione tecnica di fine 2018, è ancora in alto mare.

«Quando al mattino i due alleati di governo pensano oggi su che cosa litighiamo? piuttosto che oggi che cosa facciamo vuol dire che questo governo deve dimettersi», ha commentato Giorgio Mulè di Forza Italia.

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