Cronache

Il dolore dei colleghi: "Ora ricordatevene quando ci infangate"

"Sei morto da eroe". Il commento su Facebook di Patrizia, zia di Aurelio, è il pensiero di tutti gli italiani, non solo quelli che lo conoscevano

Il dolore dei colleghi: "Ora ricordatevene quando ci infangate"

«Sei morto da eroe». Il commento su Facebook di Patrizia, zia di Aurelio, è il pensiero di tutti gli italiani, non solo quelli che lo conoscevano. Ogni volta che il mare sarà in tempesta come lo era sabato quando Aurelio Visalli ha sfidato le onde alte 7 metri per salvare un 15enne ed ha perso la sua vita ci si ricorderà di lui, perché abbiamo imparato a conoscerlo: una persona disponibile con tutti e pronta sempre ad aiutare gli altri.

Non sono solo i familiari a dirlo, ma anche i colleghi: «Era un ragazzo buono, generoso. Aveva grandi valori e si è sacrificato per salvare una persona che nemmeno conosceva. Aurelio era anche un padre, un marito e un figlio esemplare». È questo il ricordo lasciato a chi ha lavorato con lui, il ricordo di un uomo che, come dice il cugino, che porta il suo stesso nome e cognome, ha attestato col suo esempio ciò in cui credeva, il rispetto per la divisa che indossava, che richiede di essere a disposizione del prossimo. «Ha sempre avuto una bontà fuori dal comune e lo ha dimostrato fino alla fine, con la sua tragica morte per salvare una vita commenta il cugino -. Non è da tutti buttarsi in mare senza pensarci due volte, viste le onde altissime, e sacrificare la propria vita e di conseguenza quella della famiglia: la moglie, i figli, i genitori e i fratelli».

Sono tanti i commenti di cordoglio postati sul profilo Facebook di Aurelio. Tra questi spiccano le parole di due amici che riportano una frase del comandante Frank Larson del film «The Guardian»: «Siamo la guardia costiera, siamo il meglio del meglio, quando le tempeste fanno chiudere i porti noi usciamo, quando gli uragani fermano la Marina degli Stati Uniti noi usciamo e quando Dio stesso scende sulla terra a distruggere la sua opera meravigliosa con venti che strappano le case dal suolo, noi invece usciamo». E poi commentano: «Ci sarebbe tanto da dire. Non si può uscire la mattina da casa per andare a lavoro e non tornare più. Quando infangate la Guardia costiera, quando infangate la divisa, quando pensate che è solo il posto fisso chiedetevi se mai rischiereste la vostra vita per il famoso posto fisso.

E al ragazzino messo in salvo, che pubblica video su Instagram in cui ringrazia Dio di essere vivo, vorrei fosse chiaro che è stato salvato dalla Guardia costiera, dal 2° Capo Aurelio Visalli».

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