Incendio a Notre Dame

Don Fournier, il prete-pompiere che ha salvato la corona di Cristo

È il cappellano dei vigili del fuoco e non si tira mia indietro Nel 2015 era al Bataclan a dare conforto ai sopravvissuti

Don Fournier, il prete-pompiere che ha salvato la corona di Cristo

Padre nostro, che sei nel fuoco e nella morte. È la preghiera del prete-pompiere che sta diventando il simbolo di tutte le tragedie parigine, quello che non marca mai visita. Si chiama Jean-Marc Fournier ed è il cappellano dei vigili del fuoco di Parigi, la città che se ondeggia ma non affonda, come da suo motto, è anche grazie a gente come lui. Padre Fournier ha un fisico che sembra forgiato nel bronzo, un animo che sembra foderato d'oro e due mustacchi da moschettiere con gli occhiali. Padre Fournier lunedì sera, mentre Notre-Dame bruciava e la città, la Francia e l'Europa stavano inerti a inghiottire lacrime, si è tirato su le maniche, quella sinistra da prete e quella destra da pompiere, e si è tuffato in mezzo al fumo per salvare le reliquie ospitate nel cuore della cattedrale, quelle del Santissimo Sacramento e della Corona di Spine di Gesù. Che secondo i cattolici più fervidi sarebbe stata posta dai soldati romani sulla testa di Cristo prima della crocifissione per prenderlo in giro. Probabilmente non è vero, ma questo padre Fournier non se l'è domandato. Per lui i simboli sono l'ultimo fossato prima della sottomissione e tanto basta. «Non ha mostrato alcuna paura mentre si dirigeva verso le reliquie all'interno della Cattedrale», racconta un testimone.

Ma che vuoi che sia per il cappellano-pompiere, uno che in entrambi i ruoli maneggia la vita e la morte con la stessa disinvoltura, sapendo ben distinguere il valore dell'una e il sapore metallico della seconda. Lui è sopravvissuto anni fa, quando era cappellano militare, a un attentato in Afghanistan, non proprio un petardo di Capodanno: fece dieci morti ma non lui, perché il destino aveva altri programmi. E sempre lui quel giorno di novembre del 2015 in cui Parigi pianse lacrime ancora più salate, perché i morti si sommavano ai morti nell'attacco terroristico vile tra i vili, andò semplicemente dove c'era più sangue, al Bataclan, ad aiutare chi aveva bisogno di essere aiutato. Perché i morti vanno onorati, ma sono i vivi il core business della fede.

E don Fournier lo sa bene, dietro i suoi occhiali ancora sporchi di fumo.

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