Cronache

"Don Zanotti mi ha violentato più volte" un immigrato inguaia il frate dei profughi

Indaga la procura di Bergamo. Depositati filmini hard compromettenti

"Don Zanotti mi ha violentato più volte" un immigrato inguaia il frate dei profughi

Denuncia per abusi sessuali, correlata da filmini e foto hard, contro don Antonio Zanotti, fondatore della comunità di accoglienza per profughi e minori in difficoltà «Oasi 7». Il frate cappuccino è stato denunciato da un giovane immigrato che ha raccontato di essere stato costretto a diventare il suo amante. Ieri il ragazzo è stato trasferito in un luogo protetto dopo aver vissuto nella comunità bergamasca per oltre quattro anni, come riferito da il Corriere della Sera. «Per me è stata un'esperienza terribile, ho anche tentato di togliermi la vita», ha raccontato il giovane. Non solo. Perchè almeno altri due ragazzi avrebbero già depositato presso lo studio Bernardini De Pace la loro testimonianza e sono pronti a raccontare altre storie di abusi sessuali da parte del frate.

«Nei primi mesi in cui ho vissuto in comunità - si legge nella denuncia della giovane vittima - fui ben accolto, ma notai subito l'eccessivo lusso nel quale era abituato a vivere padre Zanotti, uno stile lontano dai costumi francescani. Per circa un anno ho lavorato in cambio di vitto e alloggio, nonostante padre Zanotti mi avesse promesso un'assunzione regolare in tempi brevi presso la cooperativa Rinnovamento di Antegnate in provincia di Bergamo». Poi il racconto dei soprusi. «Dopo circa tre mesi dal mio ingresso all'Oasi 7 il frate cominciò ad approcciarmi sessualmente. Nonostante non fosse mio desiderio avere rapporti sessuali con lui non riuscivo a oppormi. In seguito Padre Zanotti cominciò a farmi regali costosi, qualunque cosa chiedessi me la comprava volentieri». Dettagli all'attenzione della procura di Bergamo che si occupa del caso e che ha puntato l'attenzione sulla vita fuori dai canoni francescani del frate bergamasco. Nella denuncia altri inquietanti dettagli sulle avances del frate. «Mi costrinse a prendere il Viagra. Mi diceva: Ci vogliono i soldi, caro mio, io ne ho tanti e tu non hai un bel niente. Il degrado umano nel quale mi aveva gettato frate Zanotti fu tale che nel marzo 2018 fui costretto, per non impazzire, ad andare a lavorare fuori. Due mesi fa, a causa degli ultimi gravi abusi subiti, sempre nelle stesse modalità delle minacce miste a lusinghe e ricatti, trovai la forza di andarmene, preferendo vivere in strada piuttosto che vivere l'annullamento della mia persona. Ma fuori sono stato aggredito, picchiato e minacciato». Le violenze in questione si sarebbero consumate alla stazione di Bergamo, dove «due albanesi residenti nella comunità di padre Zanotti - riferisce il ragazzo - mi circondarono e mi riempirono di botte lasciandomi a terra sanguinante».

Nel 2007 Don Zanotti ricevette il «Premio per la Pace» dalla Regione Lombardia.

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