Cronache

La donna del killer del piccolo Tommy fuori dal carcere in permesso premio

Condannata a 24 anni, ha scontato solo la metà della pena

La donna del killer del piccolo Tommy  fuori dal carcere in permesso premio

Antonella Conserva sarebbe dovuta rimanere in carcere per 24 anni, ma è già in «permesso premio». Il suo none è legato a uno dei casi di nera che sconvolsero l'Italia: l'omicidio del piccolo Tommaso (Tommy) Onofri, un anno e mezzo, ucciso subito dopo essere stato rapito il 2 marzo 2006 da due uomini che successivamente ne faranno perdere ogni traccia. Solo un mese dopo un muratore, Mario Alessi, che aveva precedentemente lavorato a casa Onofri, confesserà il delitto compiuto a badilate e indicherà il luogo dove il cadavere era stato occultato. Assieme ad Alessi verranno condannati per concorso in omicidio anche Antonella Conserva, compagna di Alessi, e Salvatore Raimondi. Ora Antonella Conserva, secondo quanto riferito dall'inviato di News Mediaset, Enrico Fedocci (un ex carabiniere), pur detenuta per scontare la sua pena, «è fuori dalle mura del penitenziario di Bollate dove sta scontando la sua pena». Conserva è stata recentemente trasferita dal carcere di Verona e ha passato dietro le sbarre 14 anni dei 24 totali a cui è stata condannata.

Era il 2 marzo del 2006 quando il bimbo di 18 mesi fu strappato dalle braccia della madre, Paola Pellinghelli, nella sua casa di Casalbaroncolo, in provincia di Parma. Un piano - ricorda il TgCom - messo in atto da Mario Alessi, condannato all'ergastolo per l'omicidio del piccolo, e da Salvatore Raimondi, 20 anni per sequestro di persona. Ma a fare da carceriere - se il bimbo non fosse stato ucciso pochi minuti dopo il rapimento - sarebbe stata proprio Antonella Conserva, all'epoca compagna di Alessi.

La mamma di Tommy, appena appresa la notizia, ha voluto commentare il fatto al microfono dell'inviato di News Mediaset: «Sono sincera. è stata una doccia fredda. sapevo che saremmo arrivati a questo momento. Però non pensavo che la vita di mio figlio valesse così poco. Antonella Conserva deve fare solo i conti con la propria coscienza se ne ha una, non uscire in permesso premio».

Poi, Paola Pellinghelli parla di sé, della sua famiglia: «Io in qualche modo dovevo sopravvivere, per cui queste persone sono uscite completamente dalla mia vita. Sì se non sono costretta a parlarne per queste squallide cose non fanno parte della mia vita e non fanno neanche parte dei miei pensieri». La mamma del piccolo Tommaso ha raccontato con dolore a News Mediaset la propria quotidianità dopo quel fatto drammatico. «Diciamo che la mia vita è cambiata. e cambiata tanto perché comunque siamo rimasti in due. Comunque la mancanza di Tommy sono 14 anni che ogni giorno si fa sentire e comunque è cambiata perché mi sono trovata ad arrangiarmi da sola, ad andare avanti e fortunatamente adesso ho un ragazzo di 22 anni che è cresciuto penso bene».

Paolo Onofri, il papà di Tommy, è morto nel 2014. Era stato colpito da un attacco cardiaco l'11 agosto del 2008 e da allora non aveva più ripreso conoscenza. Su di lui, ai tempi della morte del figlioletto, si erano ingiustamente addensati i sospetti degli inquirenti. Ma erano solo ombre.

Rivelatesi prive di fondamento.

Commenti