Politica

Le donne di Emporio Armani vestite di aria e di acqua

Quelle di Fendi indossano invece il sole: dai grandi accappatoi in lycra ai pagliaccetti a quadrettini

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All'inizio sembra avvolta in una di quelle nuvole che sembrano indecise tra il rosa tenue dell'alba e il grigio lattiginoso di un pomeriggio d'estate in città. Poi pensi che sia coperta d'acqua in tutte le sfumature: dal celeste chiaro delle fonti di montagna al verde pallido dei fiumi passando per l'intenso bluette di certi punti nel mare. Alla fine capisci che Giorgio Armani per la collezione Emporio della primavera/estate 2020 ha vestito le donne di aria, l'inafferrabile elemento che ci tiene in vita. Infatti parlare di colori sarebbe riduttivo davanti all'incredibile leggerezza di tutti i capi che letteralmente volano nonostante l'impeccabile costruzione sartoriale per esempio degli spolverini oppure di una giacca doppiopetto che si allunga con gentilezza sui fianchi e copre tutto senza pesare niente o giù di lì. Davanti ai tailleur pantalone con la gessatura fatta di micro cristalli luccicanti oppure fili di metallo per un attimo pensi che il più famoso stilista del mondo abbia voluto vestire le donne di luce. Poi però arrivano gli abiti da sera in seta traslucida decorata da cascate di pastiglie in plexiglass trasparente e di nuovo si torna a pensare all'aria. Lui nel backstage conferma spiegando inoltre che il sapiente gioco tra l'effetto stropicciato dei tessuti e l'immagine curatissima dei capi è una cosa che profuma di modernità. «Ho voluto giocare con ciò che la moda mette a disposizione degli uomini e delle donne di oggi: la diversità». Detto da Armani «diversamente bella» significa insolito, non banale ma sempre aderente alla realtà: il miglior complimento del mondo.

«Ho cercato di tradurre in moda l'emozione che provo quando si avvicina l'estate e penso che finalmente possiamo stare fuori al sole». Silvia Venturini Fendi descrive così la sua prima collezione di prét-à-porter senza Karl Lagerfeld, una vera meraviglia. Ci sono i grandi accappatoi nella stessa lycra dei costumi da bagno accorpata al montone traforato, i piccoli pagliaccetti di «gingham» (ovvero il buon vecchio percalle a quadrettini) sono coperti dai riflessi traslucidi di un raggio di sole sull'acqua. Poi c'è il giallo pallido che invade il cielo tra la fine del tramonto e l'inizio della notte e quello tonante dei fiori di gaillardia che decorano il giardino di casa Fendi a Ponza. Da dieci e lode tutti gli accessori a cominciare dalle scarpe evidentemente fatte da una donna per le donne. Si continua nel gioco dei contrasti da Alberto Biani, bastian contrario per scelta e vocazione ma capace di tradurre in moda per donne intelligenti la doppia faccia delle cose. Scopri cosi che bianco e nero, positivo e negativo, lurex e lino, giorno e sera, Michael Jackson e Billie Jean sono la stessa cosa o forse lo diventano nelle mani di qualcuno che sa di cosa parliamo quando parliamo di stile. Lo sa bene anche Ian Griffiths, talentuoso direttore creativo di Max Mara che stavolta parla di «donne come agenti segreti» citando il romanzo A quiet life dell'attivista britannica Natasha Walter. Vestite per uccidere la noia e la banalità, le signore di Max Mara hanno strepitosi tailleur con la gonna pantalone (mannaggia a Hedi Slimane che sulla passerella di Celine ha rilanciato alla grande questo indumento bello ma difficile da portare), decolletè a tacco alto con i calzettoni e divertenti cappelli tipo il kepi della regione straniera. Gran bella prova da Vivetta, stilista umbra appena entrata nella solida scuderia di Gilmar. Stavolta parte dei ricordi della sua nonna greca, Maria Spanopoulos e della zia da cui ha preso quel suo esotico nome. Non si sa come ma dalle foto scattate negli anni '70 sull'isola di Kea esce un abito-fiocco degno di Balenciaga nel senso di Cristobal e delle scarpe piatte che se le sogna Virgyl Abloh, il nevrotico genietto nello streetwear. Ottimo lavoro da The Attico, brand disegnato dalle influencer Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini. Molta sera, molte piume, tantissimo sex appeal.

In salsa nuova.

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