Politica

Dove più lusso non si può fra spazi enormi e ricercati

Il salotto è bianco, forme squadrate e zip sono dettagli di stile. Sì al sofà curvo e ai separé

Camilla Golzi Saporiti

Immancabile. Visionnaire non si è perso un'edizione del Salone del Mobile. Dalla prima nel '61 alla 55esima in corso, il brand che fa girare la testa agli amanti dell'italian luxury design è sempre presente. Pare essere cresciuto in parallelo e insieme alla manifestazione. In prima fila al Salone e al Fuorisalone, dentro e fuori, Inside Out, anche quest'anno. Ma quest'anno si divide in due e moltiplica all'infinito: due sono i volti che mette in vetrina e un'infinità le novità che presenta. Al padiglione 3 del polo fieristico di Rho, nell'area Luxury Interiors, ecco il volto più decorativo della Maison. Eleganza made in Italy e progetti d'arredo total look sono i protagonisti dello spazio, ispirato allo stile american decò. Il salotto si tinge di bianco, ma un bianco nuovo, che non è né latte né crema. È una tinta a sé, soft, delicata. Su questa tonalità giocano in abbinamento perfetto o in colori a contrasto mobili e complementi. Tra le new entry la linea Hemingway: gusto sofisticato, forme squadrate e zip che, girando attorno alla scocca di divani, bergère e poltrone, diventano dettagli di stile. Al padiglione 5 del Pure Design si scopre l'altro volto, quello nuovo. Se finora era sfuggente, adesso esce allo scoperto in una penthouse di 500 metri quadrati. L'allestimento lancia un salotto ampio e luminoso, fatto di ambienti «fluidi»: muri e divisori lasciano il posto a librerie e separé. Lo spazio si svuota, l'atmosfera diventa rarefatta. L'arredo ha forme pulite, design contemporanei e lavorazioni complesse. Tra i pezzi must: il sofà Citizen di Mauro Lipparini con rivestimenti in pelle plissettata, il divano curvo Chatam di Alessandro La Spada e quello modulare, Wunjo, di Steve Leung, che firma anche il separé Kano.

Dal Salone al Fuorisalone con due tappe da non perdere. Nella Visionnaire Design Gallery di piazza Cavour 3 il focus è sul dehors, impostato come un salotto en plein air. Tavoli, sedute, il divano Palm Beach e le poltrone Coney Island sfilano all'aperto, noncuranti del tempo, tanto sono heavy-duty, ovvero resistenti a ogni meteo. Mentre in via Turati 2 si festeggia un anno dall'apertura con l'esposizione del Best of. A proposito di aperture, l'azienda continua la staffetta di inaugurazioni. Dopo la conquista di Harrods - «siamo fieri di portare il nostro design made in Italy nel polo del lusso londinese e da lì di poter mostrare al mondo intero la capacità di realizzare progetti be spoke, personalizzati in tutto cioè» -, Visionnaire guarda Teheran e Doha, dove sono previsti due nuovi negozi. A seguire Cina, Europa e Usa. Queste le mire dell'azienda che punta a suscitare «l'effetto wow». Così Cavalli definisce la capacità di intrecciare estetica e funzionalità, innovazione e artigianalità per soddisfare anche le richieste più bizzarre.

Come la realizzazione di garage lastricati di marmo e illuminati da lampadari in vetro di Murano, di camere nascoste e casinò privati.

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