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Draghi stoppa l'Italexit: costa 358,6 miliardi

Richiamo del presidente Bce: «Come con Cavour leadership stabile contro i populismi»

Draghi stoppa l'Italexit: costa 358,6 miliardi

Roma Mario Draghi salva l'Europa ma boccia la politica. Il presidente della Bce sprona la classe politica a riassumere la guida dell'iniziativa politica. Senza una leadership, forte e stabile, il sogno europeo è destinato a trasformarsi in un incubo.

Per Draghi la politica deve recuperare, dunque, un ruolo centrale nella prospettiva europea. Parole nette e forti da parte dell'uomo che possiede le chiavi della cassaforte dell'Ue mentre sul mondo soffia il vento del trumpismo. «Specialmente quando la situazione è di diffusa instabilità, sia a livello nazionale, sia sul piano internazionale, è necessaria una conduzione che mantenga saldamente il potere di iniziativa politica», spiega Draghi a Santena durante la cerimonia di consegna del premio Cavour. Per l'economista italiano il compito della Bce è fondamentale ma non sufficiente a traghettare l'Europa verso una condizione di equilibrio e solidità. La responsabilità resta nelle mani dei governi. Draghi insiste sulla soluzione politica dei problemi. «Oggi l'Europa è alla ricerca di una nuova stabilità come ai tempi di Cavour. Siamo nuovamente in una fase storica in cui l'Europa è in movimento, dopo il dissolvimento del blocco sovietico, la riunificazione della Germania, gli effetti della crisi dei debiti sovrani nell'area dell'euro, l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, le tensioni geopolitiche nell'Europa dell'Est. In termini diversi, oggi come allora potremmo dire che si è alla ricerca di una nuova stabilità», argomenta Draghi. La strada maestra per il presidente della Bce resta la collaborazione tra gli Stati: «L'unico modo di governare problemi che gli Stati nazionali non riescono ormai da molto tempo a risolvere da soli». L'ex governatore della Banca d'Italia da un lato chiede uno passo in avanti della politica, ma dall'altro prova ad arginare le spinte antieuropeiste. «Se un Paese lasciasse l'Eurosistema - spiega Draghi in una lettera (citata dal quotidiano La Stampa) in cui risponde a una interrogazione presentata da due eurodeputati del M5S - i crediti e le passività della sua Banca centrale nei confronti della Bce dovrebbero essere regolati integralmente.

L'Italia sarebbe obbligata dunque a onorare i debiti e attualmente il saldo italiano corrisponde a un deficit di 358,6 miliardi».

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