Cronache

Due coniugi inglesi tra amore e coraggio: muoiono di tumore mano nella mano

L'immagine degli ultimi momenti di Mike e Julie, malati terminali di tumore, commuove il web

Due coniugi inglesi tra amore e coraggio: muoiono di tumore mano nella mano

È la tragedia perfetta. Mano nella mano, come quando ci si tuffa. È la tragedia perfetta perché della morte, a far paura è l'essere soli. O il rimanere soli. Il tuffarsi in solitaria: che sia per restare o per andarsene. È la tragedia perfetta perché la morte è un'apnea. E invece così no. Mano nella mano a morire assieme dopo una vita insieme. Il sette febbraio lui, il quattordici febbraio lei, una settimana esatta dopo. Mike, 57 anni, se n'è andato per un tumore al cervello diagnosticato nel 2012, e la moglie Julie, 50 anni, per un tumore a fegato e reni scoperto nel maggio dell'anno scorso. É la tragedia perfetta perché quando prendi congedo da qualcuno che sta male e te ne torni a casa, la sera, ti si sfilaccia il cuore a lasciarlo lì.

A mettere in mezzo tempo e distanza e incognite prima del tempo. Ti si sfilaccia il cuore ad assaggiare l'addio ad ogni saluto. Ti piegano in due le fitte a immaginarlo solo, in un letto di ospedale, mentre pensa al peggio e aspetta il peggio. Invece Mike e Julie erano sdraiati vicini, in due letti accostati (al St. John di Merseyside, vicino a Liverpool). Mano nella mano, con i tubi delle flebo, le guance vuote e il respiro lento, con la tosse brutta e i ricordi di una vita, la stessa vita e di tre figli avuti assieme, da salutare nello stesso momento. Luke, 21 anni, Hannah, 18, e Oliver, 13, che gli amici stanno cercando di aiutare con una sottoscrizione che ha già raccolto 200.000 sterline ( 235mila euro).

È la tragedia perfetta perché se ne sono andati assieme dopo essere davvero stati assieme. È la tragedia perfetta perché se si è stati la stessa cosa, non si può che smettere di essere nello stesso momento. Per mano. Respirando solo qualche giorno in più ma senza già esserci più.

È la tragedia perfetta perché si sono congedati come hanno vissuto.

Commenti