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"Due miliardi per le zone terremotate"

Tajani duro su Dijsselbloem: fondi Ue risposta a chi vede l'Europa come lui

"Due miliardi per le zone terremotate"

nostro inviato a Norcia (Pg)

Due miliardi di euro dall'Unione Europea per le zone terremotate, la solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma passata con una rarissima unanimità dai parlamentari europei di tutti i gruppi.

Per il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani questa è la migliore risposta a chi critica l'Ue da fuori, ma anche a chi la mina da dentro. Ad esempio il presidente dell'Eurogruppo, al quale ieri ha riservato un giudizio durissimo. «Parole inaccettabili che non incidono sul futuro dell'Europa» quelle di Jeroen Dijsselbloem.

«Non c'è nessuna spaccatura tra Nord e Sud Europa, è una posizione assolutamente isolata. -ha affermato Tajani- Oggi a Norcia vediamo che non c'è distinzione tra nord, sud, est e ovest. Quella è stata una frase maledetta che non rappresenta quanto pensano gli europei».

Hanno preso le distanze dal politico socialista olandese anche esponenti politici del nord. Senza contare sono arrivate condanne senza appello anche dalla sua famiglia politica. Ieri il ministro degli affari europei Gozi, esponente del Pd, ha definito l'uscita del presidente dell'Eurogruppo una battuta da «apprendisti stregoni» che non può influenzare il futuro dell'Europa. Soprattutto nel giorno in cui si festeggiano i 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma.

Il primo atto ufficiale ieri nella cittadina umbra duramente colpita dal sisma di agosto. «Dall' Unione Europea arriveranno circa due miliardi di euro per la ricostruzione post terremoto delle aree colpite del centro Italia», ha annunciato Tajani durante i lavori del vertice dei rappresentanti del Parlamento. «Tra le manifestazioni per i trattati di Roma - ha aggiunto Tajani - questa è quella che più di ogni altra dimostra quanto bisogno c'è di avere istituzioni vicino ai cittadini. Il mio obiettivo, e quello di tutti i parlamentari europei, indipendente dai colori politici sia quello di fare di tutto perché le istituzioni comunitarie siano vicino alla gente, perché nessuno senta Bruxelles lontana dal proprio territorio. È vero, c'è malcontento e sono stati fatti degli errori, ma noi siamo qui per combattere questa diffidenza».

I fondi per il terremoto sono il risultato di un lavoro diplomatico che ha permesso di destinare alla ricostruzione 1,2 miliardi di euro dal fondo di solidarietà e poi da un 5% del totale nazionale dei fondi regionali, senza obbligo di cofinanziamento (500-600 milioni).

Su questo capitolo c'è il via libera da parte della Commissione europea, che aveva già stanziato 30 milioni di euro per l'emergenza. Poi si sta lavorando per destinare parte dei fondi del piano Juncker, sotto forma di garanzie sui prestiti, alla ricostruzione delle attività economiche del terremoto che ha colpito Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.

Alla cerimonia hanno partecipato anche il commissario alla ricostruzione Vasco Errani, il presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e del sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. Presenti anche il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio. Poi, soprattutto, rappresentanti di tutti i gruppi europei.

Compresi gli euroscettici, per una volta non in dissenso con le famiglie politiche storiche.

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