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In Duomo dopo le palme spuntano i banani. E il sindaco Sala vuole più profughi in città

Insorgono le opposizioni. Comazzi (Fi): «Il Comune pensi al disagio dei disoccupati»

In Duomo dopo le palme spuntano i banani. E il sindaco Sala vuole più profughi in città

«A Milano La mia Africa, adesso mancano solo le scimmie». Dopo le quarantadue palme che hanno sollevato presidi in piazza e persino l'atto vandalico di un ventenne che ha dato alle fiamme un esemplare, ieri notte sono spuntate nelle aiuole davanti al Duomo di Milano anche cinquanta banani e si è riacceso il dibattito, a partire dal governatore leghista della Lombardia Roberto Maroni che su Twitter ha ripreso ironicamente il celebre film con Robert Redford e Meryl Streep per bocciare la foresta metropolitana sponsorizzate da Starbucks (la prossima settimana il Ceo del colosso Usa Howard Schultz presenterà con il sindaco Beppe Sala il progetto della prima caffetteria in Italia, proprio a Milano). Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini si sottrae: «Le sovrintendenze sono autonome, io non do indicazioni». Ma anche il segretario della Lega Matteo Salvini è tornato alla carica («Nessuno se la deve prendere con le piante, non hanno colpa: i cretini sono gli esseri umani che hanno deciso e permesso questo scempio») e l'ex vicesindaco Riccardo De Corato (Fdi) ha parlato di «africanizzazione completa. Saranno contenti immigrati e clandestini, che si sentiranno come a casa loro».

È l'altro lato della protesta scoppiata ieri contro la giunta Pd. L'assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino, aveva lanciato giorni fa e ha riproposto ieri al forum sulle politiche sociali per il 20 maggio una grande marcia per l'accoglienza dei profughi, sul modello di Barcellona, dove sabato scorso in 160mila hanno sfilato per chiedere al governo di Madrid di rispettare gli impegni sull'ingresso dei rifugiati. Tradotto: più profughi. Sala, accolto al forum dallo striscione «Milano come Barcellona» e gli slogan del centro sociale Cantiere «Stop war, not people» (Fermate la guerra, non la gente), non ha deluso gli antagonisti. «Un corteo antirazzista? Io ci sarò senz'altro. Vedrei bene anche la presenza di altri sindaci che vogliono portare la testimonianza della loro città». Non si fa attendere la reazione dell'opposizione. «A Milano - incalza il capogruppo di Fi Gianluca Comazzi - il problema principale è il lavoro: commercianti che chiudono per colpa delle tasse opprimenti del Comune, giovani e meno giovani che non riescono ad inserirsi. Sala organizzi una marcia per i disoccupati invece di rincorrere politiche ideologiche». Anche per la consigliera azzurra Silvia Sardone «con la sua presenza a questa carnevalata conferma che le priorità di questa giunta sono ben lontane dalle esigenze dei milanesi». Mentre «le strutture sono strapiene di immigrati, interi quartieri soffrono i bivacchi, il Pd continua a mettere fondi a supporto dei migranti e discrimina gli italiani». La Lega ricorda che il 95% non ottiene lo status, «sono clandestini».

E De Corato ironizza: «Ormai i centri sociali partecipano ufficialmente alla vita politica».

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