Politica

E i democratici litigano pure sul portavoce

Sensi e Nicodemo contro la nomina di Agnoletti a spin doctor di Matteo

E i democratici litigano pure sul portavoce

Roma «Bisogna rottamare i comunicatori». Da un po' di tempo, all'interno dell'inner circle renziano, è cominciato a circolare questo ordine di servizio. Il «nuovo» Matteo Renzi passa da un cambio di passo nella comunicazione. Il tema, si sa, è molto caro al segretario del Partito democratico, tanto da far dire a più di qualche fedelissimo che «la comunicazione non deve essere troppo delegata ai professionisti» perché «se ne deve occupare il leader in prima persona». Una rivoluzione che sa di restaurazione. Perché dal 1° settembre, ufficialmente, il portavoce di Renzi sarà Marco Agnoletti. Una vecchia conoscenza del rottamatore fiorentino, già spin doctor di fiducia a Palazzo Vecchio, in procinto di lasciare proprio il sindaco di Firenze Dario Nardella per approdare al Nazareno. Ma Agnoletti è già al lavoro. Il creatore del «primo Renzi» sta seguendo il segretario in questa estate passata in giro per l'Italia a presentare Avanti, l'ultima fatica libraria dell'ex premier. Nella stessa strategia rientra il nome di Matteo Richetti «la persona della segreteria che segue la comunicazione», uomo-immagine di Renzi durante le ultime primarie. Il piano, però, è stato mal digerito da molti dei quali, negli anni di Palazzo Chigi, hanno seguito come un'ombra l'ex presidente del Consiglio. A cominciare da Filippo Sensi, rimasto alla corte di Paolo Gentiloni, un politico meno spumeggiante, ma forse più gestibile.

Figura nello staff della presidenza del Consiglio anche un altro stratega della propaganda renziana, il napoletano Francesco Nicodemo, compagno dell'eurodeputata Pina Picierno. Pare che Nicodemo, specializzato in social network e inventore di hashtag, non abbia accettato di buon grado le accuse del segretario dem ai comunicatori dopo il tonfo referendario. Una circostanza confermata da chi gravita nell'ambiente: «Renzi è finito, quasi quasi votiamo Berlusconi, non si possono scaricare le colpe della sconfitta sullo staff, la verità è che lui (Renzi, ndr) il 5 dicembre pensava di svegliarsi in un altro modo». Curiosità: Nicodemo, come Renzi, è in giro per l'Italia a presentare il suo libro, intitolato Disinformazia e uscito poco prima di Avanti. Un testo dove si fa il parallelo tra la campagna elettorale delle europee del 2014, che ha portato il Pd al 40%, e quella sul referendum costituzionale, valorizzando l'esperienza della «Pd Community» creata da Nicodemo tre anni fa. Come scrive l'autore di Disinformazia: «La Pd community, seppur in fase ancora sperimentale, ha avuto il merito di giocare un ruolo importante nelle europee 2014».

Ma dopo il 4 dicembre tutto è cambiato, e in estate, molto spesso, gli amori finiscono.

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