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E il mediatore della coop "tifa" per le violenze

Post delirante di un dipendente: «Fa male solo all'inizio». Ora rischia il licenziamento

E il mediatore della coop "tifa" per le violenze

Lo stupro? «È peggio solo all'inizio (...), poi la donna diventa calma ed è un rapporto normale». Parola di un mediatore culturale 24enne dal nome arabo, dipendente della cooperativa sociale di Sasso Marconi nel Bolognese Lai-Momo. È stato il QN a dare la notizia del commento postato dal giovane su Facebook a proposito degli stupri di Rimini.

La frase choc di Abid Jee è rimasta online pochi minuti prima di essere rimossa, ma ha suscitato molte reazioni indignate. La coop stessa ha preso le distanze: «Abbiamo verificato e confermiamo che si tratta del profilo Facebook di un nostro dipendente. Ribadiamo la nostra ferma condanna delle affermazioni contenute in questo post, in quanto profondamente contrarie ai principi che sono alla base del nostro pensiero e del nostro modo di lavorare». Poi la notizia della sospensione: «Riteniamo che questo comportamento - spiega una nota - abbia danneggiato gravemente la nostra immagine e abbiamo preso fermi provvedimenti, in base a quanto consentito dalla legge». Dunque: «Abbiamo avviato oggi una procedura disciplinare e contestualmente abbiamo sospeso il dipendente in via cautelativa». Anche se la Lai-Momo non è nuova a incidenti di questo tipo. A inizio anno il segretario della Lega Nord Emilia Gianluca Vinci aveva segnalato che in un video sull'accoglienza realizzato dalla cooperativa compariva come testimonial un immigrato finito in carcere perché accusato di aver ucciso un imprenditore bolognese.

La condanna di Abid Jee è bipartisan. «Va bene stuprare le donne, tanto a loro piace. Ecco cosa ha scritto sulla sua pagina Facebook il presunto mediatore culturale Abid Jee, che pare essere impiegato presso una cooperativa emiliana che gestisce l'accoglienza di centinaia di richiedenti asilo - commenta il senatore leghista Roberto Calderoli -. Adesso immagino che questo individuo verrà rimosso dal suo incarico, ma sarebbe gravissimo se fosse confermato che si tratta di un mediatore culturale di una cooperativa che gestisce gli immigrati». Ancora: «Auspico che la magistratura indaghi su un possibile reato da parte di questo signore, che, di fatto, invita alla violenza sessuale». Interviene l'assessore al Welfare del Comune di Bologna, Luca Rizzo Nervo: «Parole di una gravità inaudita da parte di un operatore sociale che opera nel campo della accoglienza dei migranti, è intollerabile». Così Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd: «Pura bestialità. Venga allontanato al più presto, un simile modo di pensare lo rende incompatibile con il compito svolto. Incompatibile con i nostri valori e con decenni di battaglie contro violenza sessuale sulle donne e la infame mentalità che cercava di giustificarla».

Infine Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia: «Ora deve essere la magistratura ad intervenire: questo ignobile personaggio va indagato e messo in galera per istigazione a delinquere».

CBas

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