L'appunto

E ora Renzi fa il tifo per Mr. Chili

E ora Renzi fa il tifo per Mr. Chili

Sono ore in cui Stefano Parisi va contando amici e nemici. All'interno di Forza Italia, dove in molti - i milanesi per primi - sono preoccupati di perdere le loro posizioni di vertice, e pure nel resto del centrodestra, visto che una sua «promozione» ha come conseguenza politica uno spostamento al centro dell'asse di tutta la coalizione, con buona pace di chi sostiene posizioni che strizzano l'occhio al populismo. Chi invece certamente fa il tifo per il manager che un mese fa è arrivato a soli 17mila voti dalla poltrona di sindaco di Milano, è senza dubbio alcuno Matteo Renzi.

È chiaro, infatti, che la partita che si sta giocando ormai da mesi nell'area di centrodestra coinvolge in maniera diretta anche il leader del Pd, preoccupato dalla cavalcata elettorale dei Cinque stelle. I successi di Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino, d'altra parte, sono stati il segnale di quanto sia competitivo il movimento di Beppe Grillo, soprattutto in assenza di una valida alternativa di centrodestra. Che, infatti, non era presente né nella capitale né nel capoluogo piemontese. Ed è questa la ragione per cui Renzi vede di buon occhio un'ascesa del fondatore di Chili Tv. Perché un'eventuale leadership della coalizione a Parisi costituirebbe un elemento stabilizzatore non solo del centrodestra ma dell'intero quadro politico. Che in questo momento, ne è ben consapevole il premier, è profondamente instabile. Non è un caso che Renzi abbia da giorni scelto di rimanere dietro le quinte, limitando al minimo dichiarazioni e apparizioni pubbliche. D'altra parte, la partita che si giocherà a novembre sul referendum è determinante e l'unica via per provare davvero a vincerla è quella di disinnescare il meccanismo del plebiscito pro o contro il premier e il governo. Di qui la scelta del low profile di questi giorni. Che potrebbe però non bastare, visto che l'eventualità di una vittoria del «no» resta un'ipotesi assolutamente concreta. In un simile scenario le conseguenze sono del tutto imprevedibili. Ed anche una fine anticipata della legislatura - che in verità nessun partito vorrebbe davvero - diventa una delle possibilità. In questo caso, è chiaro che Renzi ha tutto l'interesse a confrontarsi con un centrodestra in salute e non con una coalizione sfilacciata che - come accaduto a Roma e Torino - non farebbe altro che consegnare i suoi elettori ai Cinque stelle.

Che avrebbero così la strada spianata per Palazzo Chigi.

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