Strage in discoteca

E il Pd senza vergogna dà la colpa al centrodestra

La sinistra riesce nell'"impresa" di incolpare l'ex premier per aver "sdoganato" lo spray

E il Pd senza vergogna dà la colpa al centrodestra

Il Pd ha scoperto il vero responsabile della tragedia di Corinaldo: tutta colpa dell'ultimo governo Berlusconi. Il ragionamento democratico è il seguente. Senza lo spray al peperoncino non sarebbe successo niente nella discoteca piena zeppa di ragazzini, quindi la causa scatenante di tutto sarebbe lo spray, e chi lo ha introdotto come strumento di autodifesa da aggressioni e stupri? L'esecutivo guidato da Berlusconi, insieme alla Lega, con un decreto ministeriale del maggio 2011 firmato dall'allora titolare del Viminale Roberto Maroni. Colpa loro, dunque. Lo spiega «Democratica», il sito di informazione del Pd nell'articolo «Tragedia di Ancona, quando la destra sdoganò l'uso dello spray urticante» perché «proprio a seguito della legge quando c'era in carica il governo Berlusconi con la Lega come alleato, lo spray è stato liberalizzato e si può comprare ovunque» e «l'uso improprio è dietro l'angolo». Insomma secondo il giornale online del Pd la soluzione per evitare problemi sarebbe quella di vietare lo spray al peperoncino, che invece la legge del centrodestra nel 2011 ha autorizzato. La teoria che colpevolizza lo spray e chi lo ha incentivato convince molto a sinistra, anche il governatore toscana Enrico Rossi (Leu) mette sotto accusa la «destra italiana che ha una particolare predilezione per questo tipo di armi», così le definisce l'ex piddino Rossi. Altri, come l'europarlamentare Pd Pina Picierno, se la prendono con Libero che tempo fa ha venduto come allegato lo spray al peperoncino. Ma cosa dice esattamente la norma del 2011? Il decreto «concernente la definizione delle caratteristiche tecniche degli strumenti di autodifesa che nebulizzano un principio attivo naturale a base di Oleoresin Capsicum e che non abbiano attitudine a recare offesa alla persona» stabilisce la quantità massima (20 ml) di principio urticante contenuto nella bomboletta, la gittata massima consentita per lo spray (non superiore a 3 metri), vieta che la miscela contenga sostanze infiammabili, corrosive o tossiche, e soprattutto che possano essere vendute a minori di 16 anni. Quindi le regole ci sono, vanno fatte rispettare magari impedendo che dei minorenni le portino in discoteca. E se le legislazioni sono diverse da paese a paese, l'Italia non affatto è un caso isolato. Al contrario, secondo i dati di Defence Systems, da noi si vendono circa 50/60mila bombolette all'anno, meno rispetto ad altri paesi europei come la Germania dove siamo a circa 6 milioni all'anno, in Francia 4,5 milioni, in Spagna 3,5 milioni. I casi di cronaca di donne che si salvano da stupri grazie allo spray urticante non mancano, il più recente a Milano la scorsa estate quando una ragazza di 25 anni è riuscita a far scappare un nigeriano che aveva tentato di violentarla alla stazione Garibaldi. La Polizia italiana lo definisce «un amico in borsa, uno strumento di autodifesa efficace e veloce che permette di rendere inoffensivo l'aggressore il tempo che basta per allontanarsi e chiedere aiuto alle forze dell'ordine».

Per il Pd invece un nuovo fronte, dopo quello sulla legittima difesa, per accusare la destra di produrre il far west e ora anche le stragi in discoteca.

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