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E la Rete sfotte il giurista: "È stato azzurro di sci"

Il prof nel mirino dei social per i tarocchi nel cv. Oscar Giannino: «Io non posso parlare...»

E la Rete sfotte il giurista: "È stato azzurro di sci"

Se il professor Giulio Sapelli è stato premier in pectore per una sola notte il professor Giuseppe Conte lo è stato già per un giorno, ma un giorno che ricorderà con poco piacere. Alla Rete basta molto meno per trasformare una persona altrimenti rispettata in uno zimbello da tirassegno, figuriamoci il sospetto di un tarocco nel curriculum del proposto presidente del Consiglio di M5s e Lega. Così, mentre rimbalzano smentite e controsmentite sui titoli accademici reali o presunti del civilista Giuseppe Conte, sui social è un florilegio di prese per i fondelli e ironie feroci sul giurista originario di Volturara Appula. La memoria soccorre subito gli umoristi del web che suggeriscono l'analogia con un'altra vicenda di titoli di studio non verificati, quella che azzoppò la lanciatissima carriera politica di Oscar Giannino, leader di «Fare per fermare il declino», per via di un master economico a Chicago che non risultò effettivamente conseguito dal giornalista. Acqua passata, ma non abbastanza per evitare il fotomontaggio sarcastico di Giannino che, su Conte e il suo contestato periodo di perfezionamento accademico alla New York University (smentito dall'ateneo newyorkese), assicura: «Me lo ricordo, eravamo alla New York University insieme». Giannino stesso, su insistente richiesta di molti, interviene: «Io sul cv di Conte NON ho titolo per parlare, mi auguro che si faccia massima chiarezza ma io espio giustamente la mia colpa del 2013».

Gli altri, invece, spietati a caccia di ogni dettaglio biografico per sbeffeggiare il possibile premier del governo grilloleghista, pure la devozione di Conte per Padre Pio finisce nel tritacarne, col santo pugliese che smentisce di averlo mai visto tra i suoi devoti. Altri citano, oltraggiosamente, il Fantozzi che sopra quota milleseicento viene colpito da «allucinazioni competitive» e inventa di essere stato «azzurro di sci». Come distruggere un'onorata carriera universitaria e professionale in poche ore, solo per essere sponsorizzati da Di Maio, il re Mida al contrario (i professori da lui toccati finiscono nel ridicolo). Colpisce la leggerezza per cui una fugace frequentazione finisce nello sterminato curriculum del possibile premier. Qui la fantasia si sbizzarisce nell'irrisione del povero professore. «Ho appena messo Mi Piace alla pagina Facebook dell'Università di Cambridge. Vado subito ad aggiungerlo al curriculum» sfotte un twittatore. «Ho visto tutte le puntate di Montalbano. Sono un commissario di Polizia» gli fa eco un altro. «Non per vantarmi ma io ero alla Casa Bianca, nel 2016. Ho camminato lungo il marciapiede circostante per ben 15 minuti» sghignazza un altro senza cuore. «Scava scava, sembrerebbe addirittura che si chiami solo Barone» ironizza Massimo Corsaro, ex deputato di Fdi.

Non è neppure quasi premier da 48 ore, ed è subito nato un profilo fake di «Conte premier», da molti preso per reale anche se dai post dovrebbe essere chiaro, visto che il primo commento è stato «Adesso andiamo a comandare». E il secondo: «Il mio governo avrà ministri giovani, preparati e dinamici. Vi dirò di più appena mi manderanno la lista dei nomi», per sfottere la sua sospetta dipendenza dai leader (Di Maio soprattutto) che lo hanno candidato a Palazzo Chigi dopo avergli già scritto il programma e scelto la squadra dei suoi ministri (prima di fare i conti col Quirinale, però). Mentre si moltiplicano le smentite di università citarte nel curriculum di Conte, la decisione di Mattarella si fa sempre più complicata.

E il battutista romano «Osho» ne approfitta per infierire sul capo dello Stato alle prese anche con la grana Conte: «Era mejo annà a guardà i cantieri eh?».

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