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E in Sicilia il M5s spera nel tribunale per dare ai giudici la colpa della sconfitta

Il blog di Grillo: sui candidati seguiremo le indicazioni della magistratura

E in Sicilia il M5s spera nel tribunale per dare ai giudici la colpa della sconfitta

Perdere la Sicilia incolpando i giudici per restare in gioco alle Politiche. L'atteggiamento di tranquillità e accondiscendenza di Beppe Grillo e Davide Casaleggio verso la decisione del tribunale di Palermo di sospendere la validità delle regionarie del M5s e la candidatura ufficiale di Giancarlo Cancelleri alla guida della Sicilia, nasconde la nuova strategia dei vertici del movimento.

Soltanto tre mesi fa, con un centrodestra diviso e una sinistra inesistente, i grillini si sentivano la vittoria in tasca e lottavano in fazioni, correnti e famiglie per spartirsi il potere che avrebbero conquistato una volta entrati a Palazzo d'Orlenas. La ritrovata unità del centrodestra, con Silvio Berlusconi che ha deciso di sacrificare la sua prima scelta di candidare l'indignato Gaetano Armao a vantaggio di Nello Musumeci sta pagando, proiettando la coalizione al primo posto e spingendo al secondo i grillini che hanno subito incominciato a masticare amaro. Basta guardare il sondaggio realizzato all'inizio del mese da Euromedia Research sulle elezioni del 5 novembre, che vedono il centrodestra - con Forza Italia (22,9%), Udc (2,6%), Unione dei Siciliani indignati di Gaetano Armao (2%), Fratelli d'Italia-AN-Meloni (1,8%), Lista Diventerà Bellissima di Nello Musumeci (6,1%) e Noi con Salvini (1,6%) - raggiungere la vetta con un rotondo 37% e il M5s scendere al 33,7%. Una posizione che lascia l'amaro in bocca a chi si sentiva già nella stanza dei bottoni ma comunque non disprezzabile.

Negli ultimi giorni però, anche Matteo Renzi è riuscito a ricucire una parte della coalizione che sembrava polverizzata, grazie all'accordo prima con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando al quale ha dovuto cedere candidato e regia, poi a quello con Alternativa popolare di Angelino Alfano e soprattutto con il governatore Crocetta che alla fine ha rinunciato a candidarsi e si è messo a lavorare per la coalizione.

Così anche quell'area che parte da una situazione disastrata - con il Pd che al 12,4%, Ap al 3%, Magafono all'1,1%, Riparte Sicilia al 2,8% e Idea Sicilia all'1% - secondo gli ultimi sondaggi sarebbe in risalta rosicchiando punti proprio al M5s. Un disastro per Grillo, Casaleggio e per il candidato premier in pectore Luigi Di Maio. Già, perché una cosa è partire per la campagna politica e trattare per la legge elettorale da una posizione di secondo, un'altra è arrivare terzi. Un gap alla partenza che rischia di vanificare le illusioni di entrare a Palazzo Chigi e forse anche di restare seconda forza in Parlamento.

E allora, ecco che la decisione del giudice di Palermo di spendere le regionarie in attesa di domani quando ci sarà l'udienza che le potrebbe annullare definitivamente creando una nuova situazione di incertezza, come è accaduto in Liguria, è stata presa come una manna dal cielo. Certo sul blog Grillo rassicura che il M5s «in Sicilia ci sarà, non c'è nessun rischio caos». Il tribunale, continua il blog, ha «semplicemente accolto il ricorso di un iscritto che vuole essere in lista e, come misura cautelare, ha sospeso le regionarie». Il movimento, comunque, ci sarà «seguendo le decisioni che verranno prese dal tribunale». Quindi nessuna guerra giudiziaria o mediatica per assicurare davvero la candidatura di Cancelleri, pure che continua a crederci e a rilasciare dichiarazioni forti.

Ma la strategia è chiara: attribuire alla magistratura la probabile disfatta siciliana per continuare a proclamare di essere la prima o la seconda forza nazionale durante la campagna elettorale per le Politiche.

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