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E sul ponte Toti attacca: "Non tollereremo ritardi"

Ministro nel mirino anche per aver nominato in commissione un ex consulente di Autostrade

E sul ponte Toti attacca: "Non tollereremo ritardi"

Roma Vita breve e travagliata quella della commissione ispettiva istituita dal ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, per fare luce sulle cause del crollo del ponte Morandi e su eventuali responsabilità di Autostrade.

La commissione ha perso un pezzo dopo l'altro, tra dimissioni e revoche per motivi di opportunità dopo che dai curricula di quattro dei tecnici chiamati dal ministro era emersa l'ombra di un potenziale conflitto di interessi, chi per aver avuto precedenti incarichi e collaborazioni con Autostrade per l'Italia, chi perché era al corrente delle condizioni di degrado della struttura. Prima Bruno Santoro, poi Antonio Brenchic, Bruno Ferrazza e Michele Franzese. Adesso si scopre che anche un altro dei tecnici «superstiti» della commissione, Gianluca Ievolella, avrebbe avuto in passato collaborazioni con Autostrade. Ne ha parlato Quarto Grado, che ha ricostruito i rapporti tra l'ingegnere e la società ora sotto accusa, dalla quale avrebbe ricevuto 18.882 euro nel 2007, 28.520 euro l'anno dopo, 15,250 euro nel 2009, fino ai 10.413 euro del 2016. Scavando nel passato professionale di chi avrebbe dovuto controllare i lavori di manutenzione del ponte, inoltre, la trasmissione Mediaset ha scoperto altri potenziali conflitti di interessi tra almeno quattro degli indagati per il crollo (Mauro Coletta, Vincenzo Cinelli, Bruno Santoro e Carmine Testa) che - pur facendo parte della Direzione per la Vigilanza sulle concessioni istituita dal ministero nel 2012, quando il controllo non era più in mano ad Anas - in passato sono stati pagati per collaborazioni con partecipate di Autostrade.

Ma ora i riflettori sono puntati tutti sulla nomina del commissario straordinario per la ricostruzione, arenatasi per le divergenze di vedute tra la Lega, che vorrebbe un politico e tifa per il governatore della Liguria Giovanni Toti, e il M5s che preferirebbe un tecnico. Il ministro Matteo Salvini vorrebbe che il nome venisse concordato con gli enti locali. Accadrà martedì, quando il governo incontrerà il presidente della Regione e il sindaco di Genova per i dettagli finali del decreto. Toti promette battaglia: «Non tollereremo ritardi per nessuna ragione». E annuncia l'installazione dei sensori sul moncone del ponte.

Mercoledì l'inaugurazione a tempo di record della strada alternativa.

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