Politica

Ecco chi è Renato Soru (n.b. vedi sotto nota di aggiornamento al Febbraio 2021)

Da Tiscali all'Unità, passando per la presidenza della Regione Sardegna. Ecco chi è l'uomo forte del Pd che da governatore dell'Isola introdusse la 'tassa sul lusso'

AGGIORNAMENTO AL FEBBRAIO 2021

In relazione all’articolo sottostante si precisa che gli sviluppi successivi a quanto narrato hanno sancito il non coinvolgimento del Dottor Renato Soru nei fatti di cui viene dato conto

Le procure sembrano proprio aver preso di mira il Pd. Renato Soru, classe 1957, laureato alla Bocconi è il nuovo caso giudiziario del Pd, a pochi giorni dall’arresto del sindaco di Lodi, Simone Uggetti. Soru è stato condannato a tre anni con l’accusa di avere evaso 2,6 milioni di euro, nell'ambito di un prestito fatto dalla Andalas Ldt, società di sua proprietà, a Tiscali, la società di provider internet.

Ma la sua carriera imprenditoriale inizia al fianco dell’imprenditore sardo Nicola Grauso, proprietario del canale tivù Videolina e del quotidiano L’Unione Sarda, che nel 1996 fonda Video On Line, il primissimo Internet Service Provider italiano. L’anno dopo Grauso vende Video On Line a Telecom e Soru si metterà in proprio dando vita, appunto, a Tiscali che diventerà presto un colosso del settore intenet e nel ’99 sarà quotata in Borsa. La sua fortuna in campo imprenditoriale lo spinge nel 2003 a buttarsi in politica con un suo movimento ‘Progetto Sardegna’, nato in vista delle elezioni regionali del 2004. Il centrosinistra lo appoggia e lui diventa presidente della Sardegna sconfiggendo il candidato di centrodestra Mauro Pili che aveva vinto le precedenti Regionali e aveva governato l’Isola a fasi alterne nel corso della sua prima legislatura. Entrato in politica, lascia gli incarichi che aveva a Tiscali ma le accuse di conflitti di interessi non cessano.

La sua attività politica da Presidente è ricordata soprattutto per tre provvedimenti. Il primo è programma master and back, che prevedeva la possibilità per gli studenti sardi di specializzarsi all’estero con percorsi di alta formazione e poi di ritornare in Sardegna per lavorare. Il secondo è la contestatissima ‘tassa sul lusso’, un’imposta applicata a chi possedeva imbarcazioni superiori ai 14 metri, jet privati e seconde case di residenti italiani su territorio extraregionale. La legge prevede anche una tassa tra i 9 e i 16 euro a metro quadro per le case entro i 3 km dalla costa con un supplemento del 20% per le case a meno di 300 metri dalla costa. Il terzo provvedimento è la cosiddetta ‘legge salvacoste’ che non consentiva di costruire in una fascia di 2 km dalla costa, con l'eccezione dei centri urbani situati in prossimità della costa, e delle isole minori già urbanizzate.

Nel 2008 acquista L’Unità e a dirigerla vi mette Conchita De Gregorio. Soru riesce così a evitare che il giornale fondato da Gramsci finisca nelle mani della famiglia Angelucci, già proprietaria di Libero e del Riformista, ma, poi, le cose non vanno come dovrebbero, il giornale torna in perdita e dopo qualche anno lo rivende. Nel 2007 fa confluire il suo movimento nel Pd ma l'anno seguente si dimette dopo un feroce scontro con i consiglieri regionali della sua maggioranza che mal digeriscono i vincoli che voleva imporre col nuovo piano urbanistico, giudicato troppo limitativo per lo sviluppo economico dell'Isola. Soru, presidente dal carattere autoritario, non ci sta e si dimette, bloccando in toto il piano, convinto di vincere di nuovo con le elezioni anticipate ma la sua inaspettata sconfitta alle Regionali del 2009 determina le dimissioni dell’allora segretario nazionale Walter Veltroni che un anno prima aveva sonoramente perso le Politiche a tutto vantaggio di Silvio Berlusconi. Nel 2014 diventa europarlamentare e segretario regionale del Pd, carica da cui si è dimesso proprio oggi a causa della sua condanna per evasione fiscale anche se questa non è la prima vicenda giudiziaria che lo ha riguardato. Soru era stato già indagato per abuso d’ufficio e turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta Saatchi & Saatchi ma nel 2011 era stato assolto.

Oggi, invece, per lui è arrivata la prima condanna che probabilmente porrà fine alla sua decennale carriera politica.

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