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Ecco cosa dice la legge Mancino, contro i crimini di odio

La legge, approvata nel 1993, condanna atti violenti e discriminatori verso persone di diverse razze, etnie o religioni

Ecco cosa dice la legge Mancino, contro i crimini di odio

Ora il ministro Lorenzo Fontana vorrebbe abolire la legge Mancino, perché usata, a suo dire, "dai globalisti per accusare gli italiani di nefandezze".

Ma cosa dice la norma, approvata nel 1993 e proposta dall'allora ministro dell'Interno Nicola Mancino?

La legge si inserisce all'interno di un quadro normativo, volto a sanzionare le condotte riconducibili al fascismo e al razzismo. Essa punisce chiunque faccia propaganda di idee fondate sull'odio razziale o etnico, istigando a commettere atti di discriminazione. Chiunque non rispetti le regole imposte dalla legge, può essere punito con la reclusione fino a un anno e sei mesi o una multa fino a 6mila euro.

Non solo discriminazione. La legge Mancino punisce anche chi istiga a commettere, o commette lui stesso, atti di violenza, per motizi razziali, etnici o religiosi. In questo caso, la punizione va dai sei mesi ai quattro anni di reclusione. Infine, la norma del 1993 condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia fascista e vieta ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo che abbia tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

Non solo: la legge non permette nemmeno l'uso di simbologie legate al movimento fascista.

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