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Ecco la legge sui risarcimenti: 80% agli obbligazionisti truffati

Sei mesi di tempo per presentare l'istanza d'indennizzo

Ecco la legge sui risarcimenti: 80% agli obbligazionisti truffati

Roma - La Camera ieri ha approvato definitivamente il decreto legge banche con 287 voti favorevoli, 173 contrari e tre astenuti. Il provvedimento, emanato il 29 aprile, contiene le norme che definiscono le modalità di accesso ai rimborsi per gli obbligazionisti subordinati delle quattro banche soggette alla procedura di bail-in nello scorso novembre, ossia Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti.

Gli investitori che hanno acquistato le obbligazioni entro il 12 giugno 2014 (data di entrata in vigore della direttiva Ue sulla risoluzione delle crisi bancarie) possono chiedere al Fondo istituito dalla legge di Stabilità 2016 un indennizzo forfettario pari all'80% del valore delle obbligazioni se rientrano in una delle due seguenti condizioni: patrimonio mobiliare di valore inferiore a 100mila euro oppure ammontare del reddito complessivo Irpef nel 2015 inferiore a 35mila euro. In sede di conversione è stato allungato da quattro a sei mesi il tempo per presentare l'istanza di indennizzo. I rimborsi saranno soggetti a tassazione.

La legge introduce due novità finalizzate ad agevolare il recupero dei crediti da parte delle banche. Il primo è il patto marciano: nei contratti di finanziamento, stipulati tra istituti e imprese, nei quali sia posto a garanzia un bene immobile (diverso dalla residenza dell'imprenditore) le parti possano concordare la cessione del bene stesso in caso di inadempienza. Il trasferimento di proprietà scatta dopo 9 mesi dal mancato pagamento di tre rate anche non consecutive e viene allungato a 12 mesi se l'imprenditore ha già restituito almeno l'85% della quota capitale. La banca dovrà corrispondere al debitore l'eventuale differenza fra il valore del bene (determinato da un perito) e l'importo del credito vantato.

L'altra novità è il principio del pegno non possessorio che si basa sulla possibilità, per il debitore che offre a garanzia un bene mobile destinato all'esercizio dell'impresa, di poterlo continuare a utilizzare nel processo produttivo. Il decreto, inoltre, pone le basi per l'istituzione di una sorta di «Fondo Atlante 2», prevedendo che la Società per la gestione di attività (Sga, la bad bank del Banco di Napoli) passi da Intesa Sanpaolo al ministero dell'Economia per massimi 600mila euro. Il veicolo ha una dotte di circa 500 milioni che potrebbero rappresentare una base di partenza per un nuovo intervento in favore del credito, ove mai l'Europa lo consentisse (anche se le premesse non sono delle migliori). Critiche le opposizioni.

«Il decreto salva le banche, ma non i cittadini truffati», ha commentato Renato Brunetta (Fi) sottolineando che «il governo non è stato in grado di mettere in sicurezza il sistema» bancario.

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