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Ecotassa, Lega sfida i 5 Stelle: "Cancellare anche i bonus"

Il Carroccio con un emendamento vuole eliminare tutti i commi del testo voluto dai grillini. Ed è ancora scontro

Ecotassa, Lega sfida i 5 Stelle: "Cancellare anche i bonus"

Lo scontro sull'ecotassa non si è chiuso. Il governo continua a spaccarsi sulle automobili. Dopo la parziale retromarci di Di Maio che di fatto ha chiuso le porte all'ipotesi di una nuova tassa sulle auto inquinanti, adesso arriva il blitz del Carroccio che mira a cancellare integralmente tutte le misure che riguardano il settore automobilistico. Di Maio ai microfoni di Mattino Cinque aveva detto: "Non ci sarà nessuna nuova tassa. Ci sarà un ecobonus sulle auto elettriche, ibride, a metano. Serve una rivoluzione della mobilità In italia. Non danneggeremo chi può permettersi solo una Panda".

La Lega però va oltre e chiede un ulteriore intervento che cancella di fatto integralmente la proposta grillina: "Sopprimere la tassa sull’acquisto delle automobili più inquinanti e il bonus per chi compra vetture a basso impatto ambientale". È questa in sostanza la proposta del Carroccio avanzata con un emendamento alla manovra presentato in commissione Bilancio al Senato. La misura di fatto era stata introdotta durante il passaggio della manovra alla Camera dal Movimento Cinque Stelle. Adesso la Lega propone la cancellazione di tutti i commi del testo che è stato approvato alla Camera. Lo scontro è di nuovo aperto. Le parole del sottosegretario ai Trasporti Michele Dell'Orco (M5s) suonano come il campanello di allarme per un'altra battaglia tutta interna alla maggioranza: "Per il Movimento 5 stelle il bonus per favorire l’acquisto di autoveicoli ’green’ è imprescindibile e deve rimanere. Le coperture da qualche parte ci devono essere".

Intanto domani sera è previsto un vertice a palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i ministri Riccardo Fraccaro e Giovanni Tria, i sottosegretari Massimo Garavaglia e Laura Castelli. Sull'ecotassa, fanno sapere fonti di Palazzo Chigi, non c'è "nessun braccio di ferro".

La questione verrà affrontata "come sempre, con il dialogo e la mediazione".

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