Economia

Effetto bollo: auto storiche rottamate

Secondo le ultime stime il ritorno del balzello sui modelli da 20 a 30 anni di età ha fatto crollare il mercato del 20%

Effetto bollo: auto storiche rottamate

Verona - Fuga dalle auto storiche: è la conseguenza naturale dell'abolizione, con l'ultima legge di Stabilità del governo Renzi, dell'esenzione dal pagamento del bollo per i proprietari di molti di questi «gioielli». A essere interessate sono le vetture con età compresa tra 20 e 30 anni, la cui tassazione per molti proprietari è diventata un problema. Da qui la decisione, sofferta, di vendere la macchina al miglior offerente (molti i collezionisti cinesi interessati: Pechino è al quinto posto in questo tipo di investimenti) o, alla peggio, mandarla dal demolitore.

E così a varcare il confine, come sta avvenendo, è una buona parte del patrimonio italiano su quattro ruote. Non è un caso che alle più importanti manifestazioni dedicate alle auto storiche, come la Mille miglia o il Concorso d'eleganza di Villa d'Este, molti proprietari di auto d'epoca italiane sono stranieri. Ma l'ulteriore beffa è che alcune regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) hanno deciso di mantenere l'esenzione. E il caos che si è generato non fa altro che accrescere la tensione tra gli appassionati, divisi in due categorie: fortunati e no.

Il problema è stato affrontato in Fiera, a Verona, che fino a ieri ha ospitato la rassegna «Legend Cars», dedicata appunto ai veicoli d'epoca. A promuovere il dibattito il movimento di opinione #ForumAutoMotive, con gli interventi di Roberto Loi, presidente di Asi (Automotoclub storico italiano), Paolo Zabeo (Cgia di Mestre) e Fulvio Zucco (Ruoteclassiche). Il ritorno della tassazione sulle auto storiche con alle spalle tra 20 e 30 anni di onorato servizio, ha portato come conseguenza anche una forte riduzione degli iscritti al più importante club italiano. «Nel 2015 - spiega Loi - abbiamo perso 50.000 dei nostri 214.000 soci. E quest'anno la situazione non è cambiata: un altro 7% ci ha già lasciati. Prevedo che, al 31 dicembre, un ulteriore 3% farà lo stesso. La decisione del governo è iniqua, visto che l'erario incasserà molto meno di quanto ha stimato, proprio perché molto auto vengono rottamate oppure vendute. Una vera beffa che sta decimando e distruggendo un autentico tesoro. E il gettito stimato dal fisco, circa 78,5 milioni, si ridurrà solo a qualche briciola». I calcoli, secondo Asi, sarebbero stati fatti su un campione di veicoli il cui numero non corrisponde alla realtà. «La confusione regna sovrana - aggiunge Zabeo (Cgia di Mestre) - anche perché le Regioni che hanno mantenuto l'esenzione, salvo colpi di scena, sembrano destinate a soccombere, dovendo attenersi alla normativa introdotta nel 2015».

E a proposito di bollo auto, secondo la Cgia di Mestre l'idea del governo di abolirlo, caricando però le accise sui carburanti, suona come una presa in giro. Infatti, non farà altro che penalizzare chi usa il mezzo per lavoro percorrendo più di 20.000 chilometri l'anno (tassisti, agenti di commercio, piccoli artigiani). Ma a soffrire sarebbe anche chi, con un'utilitaria di 1.200 cc (il bollo costa meno) percorre più di 15.

000 chilometri annui.

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