Elezioni Europee 2019

Alle elezioni europee si rischia un boom di partitini di sinistra

La sinistra a sinistra del Partito democratico si presenta quasi tutta divisa e con una marea di liste e partiti pronti a candidarsi

Alfredo D'Attorre, Nicola Fratoianni e Stefano Fassina
Alfredo D'Attorre, Nicola Fratoianni e Stefano Fassina

Alle prossime elezioni europee, sulla scheda elettorale si rischia una vera e propria galassia di simboli e liste della sinistra. Perché il sistema elettorale proporzionale fa sì che moltissimi partiti e movimenti decidano di presentarsi da soli, piantando la loro bandierina.

E questo va al di là della possibile lista aperta paventata dal nuovo segretario Pd Nicola Zingaretti. Così come sembra essere caduto nel vuoto l'appello di Pier Luigi Bersani: "Tutti quelli che si riconoscono nel socialismo europeo si mettano assieme, non genericamente contro i populismi ma contro la destra". Una lista cui, almeno per ora, si dovrebbe unire "Siamo europei" di Carlo Calenda.

Il problema, per la sinistra oltre il Pd, è che le risposte positive sono poche. E così puntano ad andare in solitaria quelli che cercano di presentarsi con il simbolo della vecchia Rosa nel pugno, i Verdi e Italia in comune, il movimento di Federico Pizzarotti. Fra i più corteggiati da Zingaretti per la grande lista alternativa ai centrodestra e sovranisti, il gruppo potrebbe invece scegliere la via autonoma e provare a sfidare la soglia del 4%.

Ma i movimenti non sono finiti. A questa lista di gruppi solitari potrebbero infatti aggiungersi "Possibile" di Pippo Civati, "Sinistra italiana" di Nicola Fratoianni con Rifondazione comunista. E, come riporta Adnkronos, il cartello "dovrebbe aggregare anche quella parte di Leu che si riconosce in Francesco Laforgia e Diem25, il movimento transnazionale di Varoufakis".

Ancora più a sinistra, dovrebbe esserci il simbolo di Potere al popolo, che però ha un problema con il meccanismo di raccolta firme al pari di "Volt", il movimento paneuropeo e progressista fondato da alcuni giovani fortemente filo Ue. Volt ah anche celebrato il suo primo congresso questo weekend a Roma, dove erano ospiti Emma Bonino e Paolo Gentiloni.

Tra i transfughi del Pd o chi ha rotto le trattative, ci sono poi altre due liste: Luigi De Magistris e il suo movimento "Dema", e "+Europa" di Benedetto Della Vedova e fondato con Emma Bonino e Bruno Tabacci.

Infine, a chiudere il cerchio, i nostalgici del comunismo: il partito comunista italiano.

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