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Elezioni Regionali Emilia-Romagna: al voto il 26 gennaio. Centrodestra all’attacco

La data del voto sarebbe legata alla volontà di far approvare la legge di bilancio della Regione Emilia-Romagna ed evitare l’esercizio provvisorio. Il centro-destra parla di attaccamento alle poltrone e un modo della sinistra per guadagnare del tempo per fare “inciuci”

Elezioni Regionali Emilia-Romagna: al voto il 26 gennaio. Centrodestra all’attacco

Le elezioni regionali dell'Emilia-Romagna si terranno domenica 26 gennaio 2020. Lo ha annunciato la Regione attraverso una nota dopo che il presidente Stefano Bonaccini ha incontrato nel pomeriggio Giuseppe Colonna, presidente della Corte d'Appello di Bologna.

Proprio quest’ultimo ha convenuto sulla proposta avanzata da Bonaccini “nel rispetto dei tempi fissati dalle leggi” che prevedeva il voto fra l'ultima domenica d'ottobre e l'ultima di gennaio al fine di consentire all’ente di approvare la legge di bilancio, scongiurando l'esercizio provvisorio che avrebbe limitato l'operatività, “anche rispetto alle misure rivolte alla società regionale”.

Il decreto per la convocazione dei comizi elettorali, invece, sarà emanato successivamente, così come previsto dalle norme. La decisione, però, ha scatenato le proteste degli esponenti locali dei partiti di centro-destra.

"Anche in Emilia Romagna, purtroppo, i giochi di palazzo hanno la precedenza rispetto agli interessi dei cittadini", ha commentato Lucia Borgonzoni, senatrice della Lega e possibile candidata alla presidenza della Regione.

Secondo l’esponente leghista, la preoccupazione di approvare la legge di bilancio, in realtà, sarebbe solo una scusa tentare di prolungare i tempi, magari allo scopo di fare “inciuci".

"Avevamo proposto il voto a novembre, naturale scadenza della legislatura ma hanno fatto di tutto per restare attaccati alle poltrone ancora un paio di mesi: un insulto per i cittadini e il territorio, che da anni attendono risposte”, ha dichiarato la Borgonzoni che garantisce come “spostare di qualche settimana il giorno del voto non salverà le loro poltrone, i cittadini li manderanno a casa".

Parole dure anche da Forza Italia. La deputata emiliana, e vicecommissario del partito nella regione, Benedetta Fiorini ha commentato la decisione di chiamare i cittadini alle urne il prossimo 26 gennaio come un tentativo di Bonaccini di “scappare dal giudizio degli elettori e prendere tempo per fare un inciucio elettorale con i grillini perchè sa che senza il loro aiuto perde".

L’esponente forzista ha rimarcato che il “Pd antepone i propri interessi di partito agli interessi dei cittadini, ma questa appunto non è una novità”. Nonostante tutto, però, la Fiorini si dice convinta che la sinistra uscirà sconfitta dal voto. “Il centrodestra unito vincerà comunque perchè siamo una coalizione che ha radici antiche e un progetto concreto e credibile per il futuro della nostra regione, a differenza della coalizione Pd-M5S che è basata solo sul trasformismo e sulla sete di potere".

Di segno opposto la reazione del Pd. Il deputato Andrea De Maria sostiene che la scelta di votare a fine gennaio “è la più opportuna e corretta” perché così si evita l'esercizio provvisorio.

“Ora – aggiunge facendo riferimento alla questione delle alleanze - teniamo per prima cosa unito il centrosinistra, nelle sue diverse espressioni politiche, e verifichiamo le effettive condizioni di una alleanze più larga con i 5 Stelle”.

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