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Elsa Fornero risparmia i greci: "Non gli taglierei le pensioni"

L'ex ministro difende i greci: "Per molte famiglie le pensioni sono l'unica fonte di reddito". Quando era al governo, però, non aveva difeso i nostri pensionati

Elsa Fornero risparmia i greci: "Non gli taglierei le pensioni"

"Se fossi ministro tecnico in Grecia non imporrei altre restrizioni al sistema pensionistico, ma cercherei di portare subito a regime le riforme fatte e di impedire pensionamenti anticipati". In una intervista alla Stampa Elsa Fornero fa sapere che al popolo greco risparmierebbe il calvario a cui ha sottoposto gli italiani. L'allora ministro del Lavoro del governo Monti è, infatti, la responsabile dell'ultima, dannosissima riforma delle pensioni che ha sancito il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo. Riforma che in Italia, anziché risolvere i problemi, ne ha creati di nuovi. Tanto che ancora oggi il governo sta provando a fare le magie per risolvere i suoi pasticci.

Niente più sacrifici, niente più lacrime. In Grecia il sistema previdenziale pesa per oltre il 17% del pil dal momento che l'età media di chi va in pensione è di gran lunga inferiore rispetto alla media europea. Eppure la Fornero non sottoporrebbe i greci allo stesso trattamento tributato agli italiani. "Visto anche l'altissimo tasso di disoccupazione - spiega - per molte famiglie le pensioni sono probabilmente l'unica fonte di reddito". E rilancia: "Alcune riforme sono già state fatte. Dunque non penso che serva riformare ancora tagliando le pensioni, ma per l'appunto si devono ridurre quelle scappatoie che aumentano la spesa, come le pensioni anticipate concesse con generosità o le pensioni di invalidità date in modo relativamente facile".

Secondo la Fornero, la crisi greco è "il classico esempio in cui l'insostenibilità dei conti deriva da una parte da promesse che non sono parametrate ai fondamentali dell'economia - ossia in sostanza alla crescita del Pil - e dall'altra da un sistema disegnato in modo da privilegiare chi oggi va in pensione e a penalizzare chi conta di andarci in futuro, ossia i giovani". Quello che bisogna fare, a suo dire, "oltre a evitare i prepensionamenti", è "ridurre i privilegi, perché in Grecia li hanno ridotti davvero poco. Sono ancora molto orientati sulle pensioni legate al sistema retributivo, che finiscono per essere più generose con i redditi più alti".

Nell'intervista alla Stampa la Fornero torna a difendere l'indifendibile le decreto "Salva Italia" le cui norme hanno bloccato la rivalutazione delle pensioni sopra i 1400 euro. E nel farlo attacca duramente la Consulta che ha dichiarato incostituzionali quelle norme. "Spero solo che in Grecia non ci sia una Corte Costituzionale che interpreti in modo sorprendente i diritti acquisiti, come è accaduto in Italia - tuona - si possa essere severi con chi ha una pensione alta senza neppure averla pagata con i suoi contributi". Peccato che anche in Grecia il Consiglio di Stato ha sentenziato che i tagli alle pensioni decisi nel 2012 sono incostituzionali. "Anche là - chioda l'ex ministro del Lavoro - i giudici interpretano i diritti in maniera statica e non si rendono conto di quanto difendere oggi i diritti acquisiti di alcuni significhi andare a scapito di altre generazioni più giovani, che non hanno partecipato a quel gioco. Del resto - conclude - la Grecia ha in Costituzione anche l'esenzione fiscale per gli armatori.

Forse si può dire che quella Costituzione può essere rivista".

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