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Emilia Romagna, Forza Italia propone legge anti moschee abusive

Forza Italia, in Regione Emilia Romagna, propone una legge per la promozione della libertà di culto che consenta di bloccare il fenomeno delle moschee abusive

Emilia Romagna, Forza Italia propone legge anti moschee abusive

Una proposta di legge per la promozione della libertà di culto. Così è stato presentato il testo i proponenti, Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi, consiglieri regionali di Forza Italia in Emilia Romagna.

“Il diritto a professare la propria fede nella nostra società democratica deve compiersi nel rispetto della laicità dello Stato. Un diritto - spiegano i consiglieri - da intendersi in senso ampio anche come diritto a scegliere liberamente e senza imposizione il proprio credo che deve attenere alla sfera spirituale della persona e della collettività, contrastando i fenomeni di radicalismo, fanatismo, fondamentalismo religioso e qualsiasi strumentalizzazione politica della religione”.

Il loro progetto di legge ha l'obiettivo di promuovere principi universali sanciti anche con il recente “Patto per un Islam Italiano” sottoscritto tra lo Stato e alcuni rappresentanti delle comunità musulmane. Tra gli impegni chiesti alla Regione c'è quello di “contrastare i fenomeni di imposizione del credo e dei riti e delle pratiche ad esso connessi”, di “scoraggiare l’apertura di luoghi di culto abusivi”, “promuovere l’autodeterminazione delle donne e la parità di genere attraverso la rimozione di condizionamenti di carattere religioso” ma anche di “favorire la conoscenza del fenomeno religioso e della storia delle religioni nelle scuole superiori e nelle Università”.

Tra le novità introdotte dal progetto di legge, il censimento dei luoghi di culto o delle sale adibite ad attività religiose ad opera dei Comuni o delle Unioni comunali “a fini di studio, di ricerca, di statistica e di elaborazione di progetti e politiche di integrazione”. Si prevede, inoltre, che il Comune rilasci una certificazione sul rispetto delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza dei locali adibiti a tali attività. In particolare, si inserisce anche l’obbligo del Comune di certificare la capienza massima consentita dei locali adibiti alla preghiera “calcolata anche in relazione alla disponibilità di spazi da adibire a parcheggio, alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria e alle strade di collegamento presenti nell’area interessata”.

Vengono, infine, previste anche forme incentivanti per progetti legati al censimento e alla mappatura dei luoghi di culto.

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