Politica

Ennesima gaffe Raggi: vuole Tutino al Bilancio

L'ex Corte dei Conti è già finito nel mirino M5s. L'ira di Pizzarotti: escluso da Palermo

Pier Francesco Borgia

Roma Un colpo al cerchio e uno alla botte. Virginia Raggi incassa il plauso di Grillo e del Direttorio per il netto no alle Olimpiadi. Poi però sceglie di condividere la scelta del nuovo assessore al Bilancio solo con i consiglieri comunali. A loro giovedì ha presentato in una riunione informale Salvatore Tutino, consigliere della Corte dei Conti già dirigente del Ministero dell'Economia. Per ora niente annuncio ufficiale. Potrebbe arrivare durante la kermesse «Italia 5 Stelle», in programma da oggi a Palermo, oppure slittare addirittura alla prossima settimana. Intanto è bastato far uscire il nome del futuro assessore (che dovrebbe vedere ridotte le sue deleghe, visto che si parla della nomina di un altro assessore alle Partecipate) per dimostrare come la scelta costituisca l'ennesima gaffe. Su Tutino, infatti, Alessandro Di Battista (tra i più influenti membri del Direttorio) scrisse parole di fuoco allorché questi (era la fine del 2013) fu nominato da Enrico Letta alla Corte dei Conti. Nel vigoroso attacco Di Battista definisce Tutino uomo «della Casta», cui peraltro Letta avrebbe fatto il regalo di nominarlo pochi giorni prima che entrasse in vigore il tetto dei 300mila euro di reddito per i dipendenti pubblici, come previsto dalla Legge di stabilità. La Raggi forse ignorava questo precedente, riportato ieri alla luce da alcuni esponenti del Pd, sempre pronti a sgambettare il percorso dei pentastellati. Sul fronte dell'opposizione interna, invece, pesano come macigni le parole del sindaco di Parma Federico Pizzarotti circa la correttezza di Beppe Grillo come «garante» del Movimento. Pizzarotti, andato su tutte le furie per il mancato invito alla kermesse palermitana, ha definito il comico genovese «un garante che si mostra vicino ad alcuni e lontano da altri». E che «non può essere garante di nulla, né può essere a garanzia di alcunché». Per quanto mi riguarda, e al contrario dei vertici, - commenta amaro - io posso guardare le persone negli occhi senza provare vergogna». A quella che hanno già definito la «Woodstock grillina» dovrebbero partecipare centomila persone. A fare gli onori di casa Davide Casaleggio. Tra gli invitati, oltre la Raggi, anche la sindaca di Torino (Chiara Appendino) e i membri del Direttorio.

Per sé Beppe Grillo ha riservato il gran finale di domani sera.

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