Politica

Epatite C, sì acquisti all'estero

Il ministro Lorenzin: solo farmaci generici a uso personale

I pazienti che non rientrano nei criteri di cura fissati dall'Aifa per ottenere i farmaci anti-epatite C, potranno acquistare il medicinale generico all'estero, sempre che sia per uso personale. È il senso ultimo di una circolare emanata dal ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin, che rivoluziona il sistema di assistenza per decine di migliaia di persone e soprattutto segna una strada nuova nel settore delle cure per questa malattia infettiva.

Nella circolare, va specificato, non si parla espressamente di epatite C e questo rende il provvedimento applicabile anche ad altri medicinali se si verificheranno situazioni simili. La storia ormai è nota - spiega Repubblica.it -: per ottenere gratuitamente il farmaco contro la malattia bisogna rientrare in determinate categorie cliniche. Fino ad ora potevano accedere alla cura solo i pazienti più gravi, di recente Aifa ha allargato di molto i criteri di reclutamento fino ad estenderli a pressoché tutti i malati. Visto che però si tratta di moltissime persone (qualcuno dice addirittura tra mezzo milione e un milione) non tutte riceveranno subito la terapia. Così in molti potrebbero volersi curare prima rispetto alla chiamata del loro centro di epatologia. Potranno farlo sfruttando le regole della circolare. Del resto già da tempo tantissimi sieropositivi hanno iniziato ad acquistare il farmaco all'estero, andando addirittura in India per comprarselo oppure, strada assai più complessa e legalmente poco solida, se lo ordinavano via internet. Proprio per queste persone è scritta la circolare Lorenzin. Soddisfatte le associazioni dei consumatori e i vari Tribunali del malato: «Si tratta di un provvedimento che va nella direzione di una semplificazione della burocrazia sanitaria.

Esigenza particolarmente sentita nel nostro Paese».

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