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La storia di Kurt, prima vittima dell'attentato di Londra

Sul ponte di Westminster il panorama era magnifico, il sorriso di Kurt Cochran, 54 anni, diceva molto di lui, era il suo modo di parlare agli altri, sempre gentile, disponibile, buono

La storia di Kurt, prima vittima dell'attentato di Londra

Arrivava dalla Utah, terra di mormoni, e in Europa era arrivato per amore, l'amore per la moglie Melissa, venticinque anni insieme da festeggiare con un nuovo viaggio di nozze nelle più belle città del Vecchio Continente, Parigi, Roma, Londra. Sul ponte di Westminster il panorama era magnifico, il sorriso di Kurt Cochran, 54 anni, diceva molto di lui, era il suo modo di parlare agli altri, sempre gentile, disponibile, buono, non si sono nemmeno accorti di quell'auto che stava arrivando, a tutta velocità, alle loro spalle, confusa nel traffico di sempre, la testa persa in altri pensieri. Kurt e Melissa, di otto anni più giovane del marito, sono stati i primi ad essere travolti da Khalid Massud, il Suv lo ha ucciso sul colpo. Melissa invece ha gamba e costola fratturata e una ferita alla testa, ma si salverà. Sono i suoi genitori e la sorella a dare la notizia su facebook: «La nostra famiglia ha il cuore spezzato. Kurt era un uomo buono ed marito amorevole per la nostra figlia e sorella». Anche Trump gli ha reso omaggio con un tweet: «Un grande americano. Prego per la sua famiglia e i suoi amici».

Kurt e Melissa dovevano lasciare Londra oggi.

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