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"Erano come Bonnie e Clyde. Lui le gestiva anche i profili social"

L'ex collaboratore della Sarti: decideva tutto insieme con il fidanzato

"Erano come Bonnie e Clyde. Lui le gestiva anche i profili social"

«Erano come Bonnie e Clyde, lei delegava tutto a lui ed erano d'accordo su tutto». A parlare con Il Giornale è Lorenzo Andraghetti, collaboratore parlamentare di Giulia Sarti da aprile a luglio del 2013. E se la «lei» in questione è la deputata riminese autosospesa dal M5s e per la quale ieri Luigi Di Maio ha chiesto l'espulsione, «lui», ovvero Clyde, è Bogdan Andrea Tibusche, ex fidanzato della grillina. Accusato l'anno scorso dall'ex compagna di essere il responsabile del mancato versamento di circa 23mila euro al fondo per il microcredito, usato dai grillini nella scorsa legislatura per le restituzioni degli stipendi.

Andraghetti, che ora vive a Rio de Janeiro, non era soltanto un semplice assistente. «Eravamo amici e compagni di militanza nei Cinque stelle già da anni prima, mi conosceva», spiega. Ma, a un certo punto, il giocattolo si rompe ed entra in scena la figura di Bogdan, tecnico informatico di origini romene che diventa l'uomo di fiducia della parlamentare. Conosciuto anche come Andrea De Girolamo, ora si occupa della gestione di una discussa web tv, SocialTv Network, accusata più volte di produrre fake news. Nella descrizione sul canale YouTube della tv di Bogdan c'è scritto: «Non siamo giornalisti, ma solo cittadini incazzati, non creiamo informazione, ma diffondiamo le notizie censurate dai media».

Racconta l'ex collaboratore: «Io lavoravo con la Sarti e mi occupavo soprattutto di social network, ma poi mi sono stancato di stare appresso a Bogdan che sindacava sul mio lavoro. Mi rimproverava cose del tipo perché hai pubblicato un post a quest'ora invece che a un'altra? oppure perché hai fatto il volantino di questo colore?. Lui entrava sui social direttamente dagli account di Giulia ed era amministratore della pagina Facebook». Andraghetti precisa: «È stata lei a dargli in mano tutta la sua attività parlamentare, anche perché lui aveva grande capacità di persuasione».

I due, racconta l'allora assistente, si sono conosciuti quando Giulia Sarti era già in Parlamento e a presentarli è stato un esponente M5s attualmente nel governo gialloverde: «Bogdan viveva a Salerno ed è stato presentato a Giulia Sarti da Angelo Tofalo, allora deputato salernitano, adesso sottosegretario alla Difesa». Andraghetti ci svela anche alcuni retroscena sulla gestione del suo lavoro da parte della parlamentare grillina: «Da quando sono cominciati i problemi, non mi ha più informato sulla sua agenda, non mi mandava messaggi e alcune volte stavo lì in ufficio senza sapere cosa fare». Poi la svolta: «Un giorno ci siamo sentiti, io le ho chiesto Vuoi che me ne vada? e lei mi ha risposto di sì chiudendomi il telefono in faccia. Quindi mi ha inviato una mail con una lettera precompilata in cui c'era scritto che mi dimettevo per motivi strettamente personali - prosegue Andraghetti -. Io non ho accettato queste motivazioni, le ho consegnato un'altra lettera e me ne sono andato».

Infine il capitolo compensi. L'ex portaborse spiega: «Guadagnavo 850 euro netti al mese con un contratto part-time, ma mi pagava sempre con ritardo. La prima volta mi pagò con una settimana di ritardo, la seconda con un mese di ritardo. Stesso discorso per il versamento dei contributi Inps».

A fine luglio Andraghetti lascia lo staff della Sarti per andare a lavorare con il deputato Paolo Bernini, ma non finisce qui: «Anche il Tfr me lo ha liquidato con quattro mesi di ritardo, dicendomi che si era dimenticata, come faceva sempre».

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