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"Le escort sono libere". Il tema finisce alla Consulta

"Le escort sono libere". Il tema finisce alla Consulta

Nel processo d'appello in corso a Bari contro Giampaolo Tarantini (nella foto) e altri imputati, accusati di avere scelto e accompagnato ragazze alle «cene eleganti» di Silvio Berlusconi, e condannati per questo in primo grado per favoreggiamento della prostituzione, fa irruzione una decisione a sorpresa della Corte: che potrebbe non solo cambiare le sorti del processo, ma rivoluzionare l'intera normativa italiana in materia di prostituzione, compiendo per via giudiziaria quella profonda riforma di cui la politica discute da anni.

La Corte ha ritenuto «non manifestamente infondata», e anzi l'ha sposata in pieno, la questione di legittimità costituzionale sollevata dal difensore di Tarantini, Nicola Quaranta, contro gli articoli della «legge Merlin» che puniscono il favoreggiamento. È una legge che risale al 1958, e che per la Corte ha fatto il suo tempo perché non tiene conto dell'ingresso in scena, nel mercato del sesso, di una figura del tutto nuova, le escort: professioniste, libere imprenditrici che hanno scelto di vendere piacere in cambio di denaro. Questa scelta, scrivono, è «un diritto costituzionalmente garantito», perché rientra nel campo del diritto alla libera sessualità. E se le escort esercitano un loro diritto, come si possono punire coloro che collaborano con loro? «Qualsivoglia forma di reclutamento delle libere prostitute professionali (escort) presuppone che le destinatarie dell'intervento abbiano già optato per una libera e generalizzata offerta al compimento di prestazioni sessuali nei riguardi di terzi, per cui la loro segnalazione e/o selezione non fa altro che concretare quell'iniziale generica disponibilità all'incontro sessuale con il cliente». Ferma restando «la facoltà indiscussa delle escort selezionate di rifiutare comunque la prestazione sessuale ove non ritenuta consona»: che, scrivono i giudici, è esattamente quanto avveniva nel caso specifico.

La parola alla Corte Costituzionale.

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