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Espulso un marocchino che incitava alle stragi

Inneggiava a Salah Abdeslma il marocchino 35enne espulso dall'Italia che reclutava aspiranti terroristi

Espulso un marocchino che incitava alle stragi

Si spacciava per imam ma il suo vero scopo era quello di trovare aspiranti terroristi in Italia. Si tratta di un marocchino di 35 anni che abitava nel piccolo comune di Fara Filiorun Petri, in provincia di Chieti, dove incitava alla Jihad, alle stragi di Parigi e Bruxelles e al super terrorista Salah Abdeslma. La polizia di Chieti, che lo controllava da circa tre mesi, lo ha arrestato e condotto a Fiumicino per il rimpatrio dopo che il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha emesso il decreto di espulsione.

I suoi spostamenti, le sue telefonate, sono stati registrati e ora fanno parte di un fascicolo coperto da segreto di Stato poiché, probabilmente, contiene nomi di altri sospettati con cui il nordafricano era in contatto. L’inchiesta parte da una denuncia presentata all’ufficio immigrazioni della questura di Chieti sul permesso di soggiorno scaduto al marocchino 35enne. Nonostante il permesso di soggiorno (concesso per motivi di salute) fosse scaduto, l’uomo ha continuato a lavorare come clandestino fino a quando una sua parente lo ha denunciato perché si sarebbe sentita minacciata.

È così che la polizia ha scoperto l’esistenza di un secondo permesso di soggiorno, intestato a un tunisino, con evidenti «anomalie», come viene descritto sul decreto di espulsione.

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