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Europa, Ocse e Fmi processano il governo: "Così finisce l'euro"

Dure accuse su manovra ed eccesso di debito Juncker: "L'Italia rischia la fine della Grecia"

Europa, Ocse e Fmi processano il governo: "Così finisce l'euro"

Era da tempo che l'Italia non subiva un processo pubblico in sede europea. Il governo giallo-verde è riuscito a riportare il nostro Paese sul banco degli imputati lasciando in ambasce il povero ministro Tria per l'improvvida decisione di aumentare il deficit/Pil al 2,4% per tre anni per finanziare sostanzialmente il reddito di cittadinanza. La volontà dell'Ue è quella di non concedere nessuna deroga. «Se qualcuno chiedesse un trattamento speciale significherebbe la fine dell'euro», ha detto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, dispensando un monito sinistro. «Non vorrei - ha aggiunto - che dopo aver gestito la difficilissima crisi greca ci trovassimo in una nuova crisi greca questa volta in Italia».

E così all'Eurogruppo in Lussemburgo ieri il titolare del Tesoro è stato cinto d'assedio senza poter replicare non essendo stato ancora approntata la Nota di aggiornamento al Def. «Le cifre indicate dal governo italiano danno evidenza piena di una deviazione molto molto significativa, non sono compatibili con le nostre regole», ha commentato il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici aggiungendo che «lavoriamo con Tria sulla base di un deficit/Pil all'1,6%». In pratica, l'idea di Di Maio e Salvini di fare spesa in deficit non viene minimamente presa sul serio.

Anzi, Moscovici si è spinto a giudicare politicamente i prodromi della manovra sostanzialmente bocciandoli in toto. «Il governo italiano sembra privilegiare la spesa pubblica, che può rendere popolari a breve termine e che può portare a una leggera crescita o a un guadagno politico, ma alla fine agli italiani va detta la verità», ha chiosato ricordando che «l'Italia è il solo Paese che nel 2019 avrà una politica di bilancio espansionista e di rilancio e si tratta di un Paese tra i più indebitati». Le stesse valutazioni sono state condivise sa dal vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. «A prima vista i piani di bilancio italiani non sembrano compatibili con le regole del Patto», ha rimarcato.

L'improvviso peggioramento di Piazza Affari ha suscitato la piccata risposta di Di Maio. «Stamattina a qualcuno non andava bene che lo spread non si era impennato e un commissario, Moscovici, si è svegliato per fare un'altra dichiarazione contro l'Italia per alimentare le tensioni dei mercati: da domani ribadiremo che questa misura non è tanto diversa dagli altri governi, c'è qualche istituzione europea che gioca a fare terrorismo sui mercati», ha commentato. La replica di Moscovici non si è fatta attendere: «Quello che può creare turbolenze non sono le mie parole, ma quello a cui reagisco, evitiamo le escalation che sarebbero insensate», ha risposto assicurando che «la Commissione si assumerà la responsabilità di salvaguardare gli interessi dei cittadini italiani nel breve, nel medio e nel lungo periodo».

Su Roma si è concentrato anche il pressing del direttore generale dell'Fmi, Christine Lagarde, che ha lanciato l'ennesimo allarme che riguarda l'Italia. Secondo le nuove stime di Washington, «il debito globale, pubblico e privato, ha raggiunto il massimo storico, quasi il 60% in più rispetto al 2007» e, ha evidenziato Lagarde, tale fardello, «potrebbe amplificare le pressioni del mercato finanziario». Il capo del desk Italia dell'Ocse, Mauro Pisu, ha invece bocciato l'ipotesi di manovra.

«Il timore concreto - ha dichiarato - è che non aiuterà come si pensa la crescita dell'economia e anzi alcune misure potrebbero avere effetti perversi».

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