Cultura e Spettacoli

Ezio Bosso: "Niente pietismi con me. Chi l'ha detto che mi voglio ritirare?"

La bacchettata del musicista malato: "Non suono più il piano ma faccio ancora musica. La mia frase strumentalizzata"

Ezio Bosso: "Niente pietismi con me. Chi l'ha detto che mi voglio ritirare?"

Il direttore d'orchestra che bacchetta il più fastidioso degli atteggiamenti: il pietistmo. La dichiarazione di Ezio Bosso mentre era ospite a Bari alla Fiera del Levante per parlare dei progetti che lo legano alla Puglia, ha generato una serie di titoli puramente scandalistici sul suo abbandono della musica. Una dichiarazione infatti è spiccata su tutte le altre, quella in cui il musicista ha ricordato la sua impossibilità di suonare il pianoforte: «da due anni non suono più il pianoforte ma continuo come direttore d'orchestra».

Frase che ha scatenato un tam tam mediatico che sembrava profilare l'addio alla musica del maestro torinese. Fino alla precisazione. «Comunicazione di servizio. Chiariamoci bene: sono molto felice perchè faccio il mio mestiere di direttore». La lezione di Ezio Bosso, musicista da sempre allergico anche all'egocentrismo, questa volta è rivolta a quei titoli sensazionalistici di giornali che battono sempre sulla nota stonata dello strumentalismo. «Non mi sono ritirato». Ha chiarito lui stesso con un post su Facebook. Lui che aveva spiegato che «se mi volete bene, smettete di scrivermi che vorreste vedermi al pianoforte. Non sapete la sofferenza che mi provoca, perché non posso, ho due dita che non rispondono più bene e quindi non posso più dare alla musica abbastanza» Poi aveva aggiunto: «E nel momento in cui saprò di non riuscire più a gestire un'orchestra smetterò anche di dirigere». Parole che sono rimbalzate alla velocità dei social. «L'altro ieri abbiamo parlato di tante cose belle all'incontro, di etica, società, bellezza e soprattutto di musica». E nel post ha proseguito: «E facciamo cose ancor più belle con le orchestre. Quelle che sogno e ho sognato tutta la vita. Purtroppo è stato dato inutile risalto in maniera sciacalla come sempre al pregiudizio su di me. E questo sì che fa male. Ho solo risposto (come dovreste aver notato) che non faccio più concerti da solo al pianoforte perché lo farei peggio che mai e già prima ero scarso :) cosa che avevo già annunciato 2 anni fa». «Ma continuo a fare musica e meglio di prima! Non mi sono ritirato - ha aggiunto subito dopo - Sono felice di ciò che faccio tantissimo! Ma mi addolora quando si insiste col pianoforte perché non so dire di no, faccio molta fatica e non ho abbastanza qualità. Ma soprattutto perché non si vede la bellezza di altro, quello per cui lotto». E ha concluso: «E mi addolora che per quanto combatta contro le strumentalizzazioni, si scade sempre in quel pietismo sensazionalistico e queste cose si che mi farebbero ritirare davvero...». La dura critica insomma è indirizzata ai media che a suo giudizio hanno interpretato male le sue parole. Il grande pubblico lo ha conosciuto quando nel 2016 è stato ospite al festival di Sanremo, ha colpito la sua eccellenza di compositore e musicista che fa i conti con una malattia che progressivamente aggredisce il corpo. Conti fatti sempre con un senso di realtà che non si nasconde mai dietro a un'etichetta. Lui che aveva ribadito che «la musica deve essere sempre davanti: io sono un tramite, un interprete; che poi scriva la musica o la diriga non ha importanza, sempre un'interprete sono.

Non si deve mai mettere la persona davanti alla musica, chi fa così fosse anche per ingenuità fa del male».

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