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Fame? Tutti in fila al camioncino. Il sandwich dei tifosi diventa chic

Basta salamelle unte con la maionese: adesso arriva il menu vegano e salutista. Servito da un veicolo molto trendy

Fame? Tutti in fila al camioncino. Il sandwich dei tifosi diventa chic

Il ristorante più grande del mondo, in grado di arrivare nei posti più inaccessibili, dal deserto a un trafficato centro città, una spiaggia o una pista da sci? È su ruote e si chiama, con un anglicismo neanche tanto forzato (l'hanno inventato gli statunitensi) food truck. Insomma, un ristorante su un camion. Da non confondere con il chiosco, perché qui si cucina. Andando oltre i tradizionali hamburger, porchetta e salamella che da sempre sono pronti a sfamare appetiti robusti fuori da stadi e concerti, i food truck sono diventati una summa delle tendenze culinarie del momento.

Partiamo dallo street food regionale: non ce n'è uno che non abbia il suo bravo cuciniere su ruote. Dalla panella agli arancini siciliani al gnocco fritto romagnolo, dalla focaccia ligure ai mondeghili lombardi al fritto misto di pesce. Magari accompagnato da un buon bianco, perché su ruote arrivano anche i wine bar e le birrerie artigianali.

Con il cibo «salutista» il truck si tinge di verde e diventa vegetariano, vegano, senza glutine, biologico in un tripudio di seitan, germogli, latti alternativi e qualsiasi superfood vi possa venire in mente, dalla curcuma all'avocado. Sulle spiagge australiane un truck si è specializzato in insalate di açai, bacca originaria dell'Amazzonia dagli straordinari poteri antiossidanti.

Il dolce è ben rappresentato a partire dal gelato, artigianale, all'italiana, che sta spopolando in ogni dove: è più sano della versione americana, appesantita da panna e zuccheri. Non può mancare l'etnico con tacos e burritos messicani, falafel mediorientali, sushi e spaghetti thailandesi.

Il food truck gourmet? Ha il menu firmato da uno chef, possibilmente stellato. A Los Angeles spopola Lardon, specializzato in piatti gourmet con pancetta artigianale. A Milano vi sarà capitato di incontrare El Caminante che propone panini gourmet ispirati alla cucina venezuelana e italiana. E ApeRomeo porta per Roma i panini formati dalla chef Cristina Bowerman.

Ma insomma cosa è successo e come ha fatto un «truck», insomma un camion, a diventare trendy? Si ha sempre meno tempo, e voglia, di cucinare, si mangia di più fuori casa e ci si aspetta di trovare cibo ovunque e a qualunque ora. Lo street food poi, il cibo da strada, da popolare è diventato di tendenza. E il ristorante su ruote, nato negli Stati Uniti nell'Ottocento per servire pasti a poco prezzo a cowboy o muratori dove non c'erano negozi o taverne, ora incontra i nuovi stili di consumo.

Oggi è più facile trovarne uno in un evento culturale o davanti a un museo che ai margini di una strada provinciale. Non poteva mancare il talent dedicato: è The Great Food Truck Race, alla nona stagione su Food Network.

Secondo Tecnhnomics la crescita dei food trucks negli Stati Uniti, in teoria un mercato maturo, si aggira intorno al 15 per cento l'anno. Ma noi italiani, popolo di buongustai, sembriamo non essere da meno tanto che secondo Unioncamere - InfoCamere dal 2013 a oggi i «catering su ruote» sono passato dai 1.717 ai 2.729, con un incremento del 60 per cento.

Non a caso sul web spopolano le guide su come aprire un'attività commerciale. quali sono le attrezzature necessarie (ormai c'è tutto, dai mantecatori per gelato ai forni a legno per pizza) al menu, dal mezzo da utilizzare al marketing.

Insomma il lavoro del futuro, sembra suggerire il web, non è il programmatore di intelligenze artificiali o il coltivatore di pomodori idroponici su Marte, ma un più prosaico e accessibile cuoco su un camion ristorante.

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