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"Al Family day un milione": appello contro le unioni gay

Gli organizzatori cercano il tutto esaurito per bloccare il ddl. Scola in campo. E i grillini potrebbero votare contro la legge per mettere in crisi il governo

"Al Family day un milione": appello contro le unioni gay

Roma - «Saremo un milione. Con noi al Circo Massimo anche i cristiani di altre confessioni e persone di religione diverse come i musulmani». Massimo Gandolfini, il medico bresciano promotore del Family Day, chiama a raccolta le truppe del «no» al matrimonio tra coppie dello stesso sesso per la manifestazione fissata per domani a Roma. L'obiettivo è bloccare il cammino del disegno di legge messo a punto da Monica Cirinnà sulle unioni civili avviato ieri in Senato.Il voto sulle pregiudiziali costituzionali e le sospensive è slittato al 2 febbraio. Una scelta che per gli organizzatori della manifestazione rappresenta la breccia per rompere il fronte pro nozze gay. «Il rallentamento del percorso del ddl Cirinnà rende ancora più determinante il risultato della nostra manifestazione che non potrà non pesare sull'iter della legge - dichiara Gandolfini - È fondamentale essere tantissimi».Il ddl Cirinnà, che ha creato profonde divisione all'interno della maggioranza e dello stesso Pd, appare sempre più in bilico anche se Matteo Renzi a questo punto non intende fare marcia indietro. La discussione ci sarà e sui punti più controversi come quello della stepchild adoption si lascerà libertà di coscienza, punto che sarà chiarito durante l'assemblea del Pd martedì mattina quando saranno indicati con precisione gli emendamenti sui quali ai senatori Pd verrà lasciata libertà di coscienza. Ma sono moltissime le incognite che gravano sulla legge perché se si riducono i diritti per le coppie gay si perdono i voti di Sel e minoranza Pd e se invece si spinge sull'apertura alle adozioni si perdono i dem cattolici. Un grande punto interrogativo è rappresentato dai grillini che ufficialmente sostengono il ddl Cirinnà ma poi potrebbero scegliere di mettere in difficoltà il governo con un voto contrario. In piazza domani, oltre alle associazioni cattoliche, politici del Pd come Giuseppe Fioroni e il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Nutrita la rappresentanza di Forza Italia con Maurizio Gasparri e Renato Brunetta. E ci sarà anche il vescovo di Campobasso Giancarlo Maria Bregantini.A ribadire la posizione della Chiesa sulla famiglia il cardinale di Milano, Angelo Scola. «La famiglia è il rapporto stabile aperto alla vita tra l'uomo e la donna - ha detto Scola - La differenza sessuale nella coppia genitoriale è insostituibile per il figlio».

Interviene pure un esorcista, Don Antonio Mattatelli, che invita i fedeli a partecipare perché nelle polemiche sulle nozze gay «il demonio ci sguazza».

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