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Farage punta a Westminster: ecco la ricetta anti immigrati

Un sistema di visti "a punti" basato sul modello australiano, la riduzione del tetto degli ingressi e il rafforzamento del personale alle frontiere

Farage punta a Westminster: ecco la ricetta anti immigrati

"Ecco la mia ricetta per contrastare l'immigrazione". La campagna elettorale in vista delle politiche del 7 maggio partirà nel Regno Unito il 30 marzo. Ma il leader dello UK Independence Party Nigel Farage ha già iniziato a scaldare i motori su uno dei temi portanti, quello dell’immigrazione. L'alleato del Movimento 5 Stelle all'Europarlamento ha già messo sapere di non voler cedere sull'obiettivo di limitare gli immigrati lavoratori a 50mila unità all’anno.

"Non adotteremo target arbitrari". Farage ha annunciato le proposte dell'Ukip in tema di immigrazione. Un sistema di visti "a punti" basato sul modello australiano, l’istituzione di una commissione parlamentare per ridurre l’immigrazione e il rafforzamento del personale alle frontiere, con l’assunzione di oltre 2.500 nuovi agenti. Parlando con la radio della Bbc, il leader dello Ukip ha detto di voler "riportare l’immigrazione alla normalità, come a prima del 2000, quando l’immigrazione netta verso la Gran Bretagna era fra le 20mila e le 50mila persone all’anno".

Nel 2014 il governo conservatore e liberaldemocratico guidato dal Tory David Cameron non è riuscito a rispettare l'obiettivo di limitare il numero degli immigrati a 100mila arrivi all’anno. Le cifre fornite dall'ufficio nazionale di statistica parlano di circa 260mila arrivi nel 2014, quasi tre volte in più rispetto al target dei conservatori. Nell’intervista alla Bbc, Farage è stato duro soprattutto con l’Unione europea. "Come risultato dell’appartenenza all’Ue - ha detto - non abbiamo alcun controllo sul numero delle persone che arrivano, soprattutto considerando il fatto che abbiamo aperto le porte alla gente in arrivo da dieci Paesi ex comunisti". Obiettivo dichiarato di Farage è di arrivare a trattare immigrati comunitari ed extraeuropei "allo stesso modo".

Tutti, secondo il leader euroscettico, dovrebbero fornirsi di un regolare visto, chiaramente dopo la Brexit, l’uscita del Regno Unito dal recinto comunitario.

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