Elezioni Regionali 2020

Il fattore Mihajlovic scuote la sfida in Emilia. E adesso cambia l'aria

Bonaccini e sardine ora temono l'autogol: «Solidarietà, l'importante è che guarisca»

Il fattore Mihajlovic scuote la sfida in Emilia. E adesso cambia l'aria

G li analisti lo hanno già chiamato «il fattore Mihajlovic». Un fattore che potrebbe spostare l'ago della bilancia del consenso elettorale. Tanto che l'aria in Emilia Romagna è per molti già cambiata. L'endorsement, che l'allenatore serbo del Bologna ha avanzato per la candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni, potrebbe togliere voti al governatore uscente Stefano Bonaccini. Non già per la personale sponsorizzazione dell'ex attaccante di Sampdoria e Lazio, quanto per le reazioni disordinate, scomposte e fuori misura, che lo stesso endorsment ha scatenato. Anche il leader di Forza Italia ha voluto rendere omaggio al coraggio e alla coerenza di Mihajlovic. Lo ha abbracciato nel corso di un affettuoso incontro a Bologna. «Seguo da sempre con simpatia Sinisa - commenta il leader azzurro -. Non sapevo dell'endorsement a Lucia Borgonzoni e me ne compiaccio».

Tanto che anche il popolo delle sardine, attraverso i suoi sempre più loquaci portavoce, ha manifestato la massima solidarietà allo sportivo serbo, che da tempo lotta contro un tumore. «Sinisa si è mosso nel rispetto delle regole e dell'intelligenza di tutti - recita una sorta di comunicato diffuso sui social - e non ha mai nascosto le sue idee politiche. Non si può dire lo stesso dei tanti che lo hanno attaccato ricoprendolo di insulti e di odio».

Insomma le levate di scudi contro Mihajlovic rischiano di mutarsi in un pericoloso boomerang. Come quello lanciato per ultimo dall'assessore regionale allo sport dell'Emilia Romagna Massimo Mezzetti che («per la Lega il serbo non potrebbe curarsi nella nostra regione»). Cui ha risposto lo stesso leader leghista. «Mezzetti non è stato ricandidato e con questa scemenza ne intuiamo i motivi - spiega Salvini - : non è adatto a ricoprire un ruolo pubblico e fa polemica sulla salute di una persona. Speriamo che Bonaccini censuri la scemenza del suo assessore, e che magari ci parli anche di Jolanda di Savoia». Il riferimento è ovviamente a un'altra gaffe del governatore uscente che rischia di risultare determinante nella battaglia elettorale di domenica. Il primo cittadino del comune ferrarese, Paolo Pezzolato, ha infatti reso pubblico il contenuto di una telefonata di Bonaccini del 20 dicembre scorso. Il governatore si lamenta del fatto che la vicesindaco, Elisa Trombini, sia scesa in campo a fianco della Borgonzoni. «Se per caso vinco io, come probabile - dice il governatore al telefono - dopo però non mi cercate più». «È una vicenda gravissima - tuona la sua avversaria -. Per ora i dati certi sono la denuncia del sindaco di Jolanda di Savoia, che parla di ritorsioni di Bonaccini, e lo stesso Bonaccini che prima dell'esposto smentisce e poi non dà l'autorizzazione a diffondere l'audio. Di cosa ha paura?»

Il terreno sembra sfibrarsi sotto i piedi del candidato di centrosinsitra. Lo stesso Matteo Renzi, fiutato il rischio di un clamoroso sorpasso, ieri continuava a rassicurare tutti: «Si vota soltanto per la scelta del governatore, non del governo nazionale». Però i segnali che qualcosa sta mutando sono sempre più evidenti. Se lo stesso Bonaccini, intervistato da Radio Capital, punta tutto sulla malattia dell'allenatore («non mi interessa per chi vota Sinisa. Lui sta combattendo la partita più importante della sua vita e auguro a lui e alla sua famiglia di vincerla definitivamente»), senza una replica politica all'endorsement.

Questa sera alle 18, intanto, chiusura della campagna elettorale a Ravenna con Berlusconi, Salvini e la Meloni a fianco della Borgonzoni.

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