Politica

Fattore paura sulla corsa alla Casa Bianca

Clinton: «Il piano di Trump è non averne uno». Il tycoon: «I dem minimizzano»

Le bombe di New York e del New Jersey deflagrano sulla corsa alla Casa Bianca rispettando il solito copione: Trump scatenato, consapevole che il clima di terrore possa aiutarlo a rimontare su Hillary Clinton e quest'ultima prudente e ben attenta a non parlare mai di terrorismo di matrice islamica. «La minaccia è reale ma anche la nostra determinazione, gli americani non arretreranno e noi vinceremo», dice la candidata democratica in una conferenza stampa dall'aeroporto di White Plains, esortando gli americani a non farsi «distogliere e distrarre dalla retorica elettorale che arriva dall'altro campo». «Io sono il solo candidato in questa corsa che ha preso parte alle difficili decisioni di rimuovere i terroristi in battaglia», fa notare Clinton riferendosi al suo mandato come segretario di Stato, anche per sottolineare l'inesperienza del suo rivale. «Il piano segreto di Trump è che non ha un piano», taglia corto la Clinton.

Il suo, di piano, invece è ben chiaro. Almeno a lei. «Non voglio dilungarmi in una retorica irresponsabile e spregiudicata: bisogna attuare una strategia per la crescita delle forze di intelligence e di sicurezza in modo da intensificare sia all'interno sia all'esterno del nostro Paese iniziative per sconfiggere l'Isis e io ho un piano: ho lanciato una piattaforma per proteggere il Paese e perseguire i terroristi». «Noi abbiamo buoni strumenti per affrontare questa sfida - ha detto - e dobbiamo farlo continuando con un'azione di polizia intelligente, una buona attività di intelligence nel rispetto dei nostri valori».

Il rivale, ovvero Trump, se la prende sia con l'amministrazione attuale sia con quella possibile futura. «Gli attacchi di sabato mostrano che le fallimentari politiche di Obama e Hillary Clinton non ci terranno al sicuro! Io renderò l'America nuovamente sicura», scrive il tycoon su twitter. «Sotto la leadership di Obama e Clinton, gli americani hanno sperimentato più attacchi in casa che vittorie all'estero. È tempo di cambiare strategia», continua il candidato repubblicano alla Casa Bianca in un altro tweet. E conclude: «Penso alle vittime, ai loro familiari e a tutti gli americani. Dobbiamo essere forti».

«Minimizzando la minaccia l'amministrazione Obama ha permesso il materializzarsi di un pericolo a cui siamo tutti sottoposti ed è un altro monito sul fatto che abbiamo bisogno di una nuova leadership», fa sapere il portavoce del candidato repubblicano, Jason Miller.

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