Cronache

La favola dei nove cuccioli salvati

Appello al premier Conte: "Puniamo chi maltratta gli animali"

La favola dei nove cuccioli salvati

Roma - L'hanno chiamata Luce. Perché al fondo di questo tunnel fatto di bestialità e di inutile e insulsa ferocia, c'è una flebile luce di speranza. Una luce sottile ma resistente come un filo. Come quel filo che ha tenuto in vita per giorni la bastardina che pur legata e seviziata è riuscita a resistere e a dare alla luce i suoi cuccioli. Ben undici. Il terribile e a un tempo miracoloso fatto di cronaca è accaduto tre giorni fa nelle campagne di Marano Marchesano (in provincia di Cosenza). Grazie alla segnalazione di alcune persone che abitano nelle vicinanze, sono stati allertati i volontari della Leidaa (Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente) e i carabinieri. Un intervento tempestivo, il loro, ma inutile. Almeno per salvare la vita della povera Luce, che era già in coma. E che è stata soprannominata da Gisella Grande, responsabile della Leidaa di Cosenza, «madre coraggio». Il miracolo, però, è avvenuto lo stesso. Nove degli undici cuccioli sono sopravvissuti. E ieri sono arrivati, dopo un lungo viaggio a tappe (per permettere loro di essere nutriti col biberon) fino in Parlamento. Hanno scortato l'onorevole Michela Vittoria Brambilla che ha dovuto raccogliere tutto il sangue freddo necessario per vincere la commozione e parlare alla stampa. «La misura è colma - ha tuonato la parlamentare di Forza Italia -. Non sono più disposta a tollerare una cosa del genere». Sono anni che la parlamentare si batte per inasprire le pene contro chi sevizia e uccide gli animali. Anche in questa nuova legislatura appena iniziata, la Brambilla ha già depositato la sua proposta di legge, fotocopia di quella ignorata per tutta la passata legislatura. «Se non si inaspriscono le pene - spiega - nessuno rischia la galera». Il fatto più esaltante della conferenza stampa convocata è stato il particolare del pasto dei piccoli cuccioli, bianchi come l'innocenza e il candore. Per la prima volta nella storia parlamentare di questo Paese, dei cuccioli sono stati allattati alla Camera. Con cameraman e fotografi a immortalare un evento più unico che raro. Ci penseranno loro a sensibilizzare la maggioranza di governo e il premier Conte? Difficile, commenta malinconica la Brambilla. «Nei suoi lunghissimi interventi in aula il premier non ha fatto nemmeno un cenno alla violenza contro gli animali» ha ricordato la parlamentare. «E anche il suo accenno all'ambiente è stato oltremodo fugace» aggiunge. «Ora serve giustizia per Luce» tuona indignata la Brambilla, con la voce rotta dall'emozione. E proprio da questo terribile fatto di cronaca bisogna ripartire per lottare contro l'indifferenza delle istituzioni e dei legislatori.

Tra le tante proposte depositate anche quella di inasprimento delle pene per chi non solo usa violenza nei confronti degli animali ma poi diffonde sul web le immagini di quelle assurde bravate.

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