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Fazio invita Lucano per farsi cacciare Carroccio all'attacco

Il sindaco di Riace a «Che tempo che fa» Lega: «No modelli distorti nella tv pubblica»

Fazio invita Lucano per farsi cacciare Carroccio all'attacco

Se Fazio voleva trovare un modo per farsi cacciare dalla Rai con in testa l'aureola del martire messo in croce dalla Lega, ci è perfettamente riuscito. Cosa c'era di meglio per far infuriare i seguaci del Carroccio e il loro capo Salvini che invitare in trasmissione (con il benestare dei suoi avvocati) Domenico Lucano, il sindaco di Riace che racchiude in un sol uomo tutti i mali d'Italia, secondo ovviamente la visione leghista? Lucano è l'amministratore che, invece di respingere gli immigrati come fanno la maggior parte dei sindaci, non solo li accoglie, anzi si inventa un sistema per convogliarli nel proprio paesino calabrese, gli dà lavoro, casa, amicizia, addirittura una famiglia e per giunta in spregio a tutte le norme burocratiche. In più, dopo essere stato indagato, messo agli arresti domiciliari, poi «liberato» con obbligo di non dimorare a Riace, ha «osato» pure dire che avrebbe continuato a portare avanti il suo modello senza l'aiuto dei contributi pubblici, scatenando una delle più grandi guerre politico-mediatiche degli ultimi tempi: per Lucano la sinistra intellettuale dormiente, in testa Saviano, si è svegliata di soprassalto armando la difesa del sindaco simbolo, per lei, di tutto il bene d'Italia... E che ti fa Fazio? Lo invita per domani sera in diretta a Che tempo che fa ben sapendo che lospitata avrebbe scatenato la bagarre. Cosa puntualmente accaduta. Per il conduttore, già nel mirino del governo giallo-verde e di Salvini che pochi giorni fa ha fatto sapere che si sarebbe occupato del suo lauto stipendio, è una chiara strategia: farsi cacciare con gli onori dell'uomo di sinistra in lotta contro i razzisti o, ben che vada, restare arroccato a viale Mazzini grazie alla protezione della «sua» parte politica. Infatti, ieri, appena si è diffusa la notizia dell'intervista a Lucano, è arrivata immediata la replica leghista: «La tv pubblica non può divulgare modelli distorti - scrivono i parlamentari della Lega in Vigilanza Rai, che annunciano un'interrogazione in Commissione - Nonostante la revoca agli arresti domiciliari, è evidente come Lucano sia accusato di aver violato norme civili, amministrative e penali sull'accoglienza. Chiediamo quindi che Fazio non chiami il sindaco in trasmissione».

Controreplica sarcastica in tempo reale del Pd, tramite Davide Farone: «Secondo i parlamentari della Lega Mimmo Lucano non dovrebbe essere invitato in trasmissione da Fazio perché comunicherebbe modelli lontani dalla legalità. Se questo è il criterio, chiederei alla Rai di far sparire dagli schermi Salvini ed i dirigenti Lega. #49milioni». Gli fa compagnia Nicola Fratoianni di Liberi e uguali. Insomma, tutto da copione. Già visto con Santoro, Giletti e altri. Cambiano i vertici del Paese, restano le stesse pretese di comandare in Rai. E Fazio ben lo sa, tanto che si è fatto fare un contratto di quattro anni dall'ultimo direttore generale, Mario Orfeo, prima dell'avvento penta-leghista. Per cacciarlo, la Rai dovrebbe sborsare molti quattrini, ancor più di quanti gliene deve ancora dare per fare Che tempo che fa. Intanto lui - con un risarcimento enorme in tasca - un posto fuori dalla tv di Stato lo trova subito, a Discovery o dove vuole.

Ma nulla, per lui, è e sarà mai come la Rai.

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