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FdI, 220 nuovi amministratori locali ​passano con la Meloni

Giorgia Meloni da i numeri, quelli della sua campagna acquisti. Sono 220 gli amministratori che hanno dismesso la vecchia casacca per passare a Fratelli d’Italia

FdI, 220 nuovi amministratori locali ​passano con la Meloni

Giorgia Meloni da i numeri, quelli della sua campagna acquisti. Sono 220 gli amministratori che hanno dismesso la vecchia casacca per passare a Fratelli d’Italia. Nella lista figurano 7 consiglieri regionali di Calabria, Veneto, Piemonte, Molise, Sardegna, Friuli Venezia Giulia; 34 tra sindaci e vicesindaci; 35 assessori e ancora 3 presidenti di Consiglio comunale ed una pattuglia di ben 140 consiglieri comunali. Le adesioni annunciate oggi da Fratelli d’Italia coprono l’intero Stivale: 45 amministratori in Lombardia e 19 in Calabria, 30 in Puglia e 29 in Sicilia, 18 in Veneto e 20 in Liguria, 25 in Campania e 32 in Lazio, 8 in Abruzzo e Friuli Venezia Giulia e Trentino, 6 in Toscana e 2 in Emilia Romagna. A due passi dalla centralissima via del Babuino di Roma, questa mattina, alcuni di loro hanno partecipato all’evento “È sempre più blu”.

“La nostra ricetta è vincente”, scandisce la Meloni nel corso dell’evento. E così, dopo l’ingresso dell’imprenditore veneto Simone Furlan e dell’ex “Esercito di Silvio”, Fratelli d’Italia continua a catalizzare transfughi, provenienti soprattutto dalle fila di Forza Italia e da esperienze civiche. È il caso dell’ex capogruppo azzurro alla Regione Veneto, Massimiliano Barison, che sceglie gli eredi del Movimento Sociale per stima nei confronti della Meloni, “una donna-leader, che ha una famiglia, sa cosa vuol dire avere dei figli, conosce direttamente i problemi e ha una storia politica che parte dal basso e si esprime in modo chiaro e diretto su argomenti importanti con posizioni in cui mi riconosco da sempre”.

L’obiettivo della Meloni è quello di “rifondare il centrodestra”, ma anche di dimostrare al Carroccio di Matteo Salvini che “c’è spazio per un’altra forza di grandi dimensioni”. E a chi le domanda il perché di quello che lei stessa definisce “un vero e proprio smottamento verso Fratelli d’Italia” risponde che, il suo, “è l’unico partito che non ha mai partecipato a scappatelle, l’unico che è sempre stato in quella metà campo”.

Sembrano ormai un ricordo lontano i giorni in cui teneva banco la cosiddetta “spaccatura romana”, ossia l’addio al partito dell’ex consigliere della regione Lazio Fabrizio Santori, del responsabile nazionale dell’ufficio per la Famiglia Federico Iadicicco, di 2 consiglieri comunali e di 10 municipali. Ma a sciupare un po’ il clima, sempre questa mattina, arrivano le dimissioni di alcuni componenti dell’Assemblea Nazionale: Emiliano Corsi, Emanuele Besi, Valeria Campana, Daniele Catalano e Marco Valerio Verni.

Ma Giorgia non si guarda indietro, anzi, annuncia che quello di oggi è solo l’inizio di “un percorso che porterà nei prossimi mesi all’adesione di nuovi e autorevoli esponenti politici”.

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