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Fdi respinge l'ultimo pressing: opposizione

Meloni: "Valuteremo le leggi". E su Salvini: "Traditore? Non escludo di dirlo in futuro"

Fdi respinge l'ultimo pressing: opposizione

Roma - E se avesse ragione Matteo Orfini? Il presidente del Pd punge Forza Italia e Fratelli d'Italia. La loro opposizione - secondo Orfini - potrebbe essere un semplice gioco delle parti. E sono in molti a pensare che in queste ultime ore si sia giocato l'ennesimo tentativo di traghettare almeno Fratelli d'Italia sulla sponda del nuovo governo. Alcuni suoi rappresentanti (come Fabio Rampelli e Ignazio La Russa) sarebbero stati contattati da Giancarlo Giorgetti. Il senso è facilmente riassumibile in un accorato «dateci una mano». C'è anche chi ha sperato in un nuovo incontro tra la Meloni e Salvini, magari prima che la rappresentanza della Lega entrasse a Montecitorio per l'incontro con il premier incaricato. Soprattutto dopo la freddezza dimostrata da Mattarella, Salvini ha bisogno di un appoggio per difendere l'idea «Savona» (sul quale la stessa Meloni ha solo parole di stima). E a chi meglio della Meloni, sempre critica nei confronti della tecnocrazia di Bruxelles? D'altronde il 24 maggio è una data importante per chi difende un'idea di nazione «libera e sovrana». Insomma dal campo leghista continuano a sollevarsi voci di un riavvicinamento delle posizioni tra Carroccio (ormai forza di governo) e Fratelli d'Italia, fresca di arruolamento nelle file dell'opposizione. La tesi di Orfini viene sdegnosamente respinta però dalla diretta interessata. Giorgia Meloni continua a ribadire pubblicamente che con questo governo il suo partito non avrà nulla a che fare. Semmai, al massimo, si possono votare quei provvedimenti che sono in linea con il programma del centrodestra. Senza fiducia, però. Anche ieri sera, dalla ribalta di Porta a porta la Meloni ha ribadito la sua posizione. «Quando Di Maio mi ha detto che potevamo entrare nel governo se lo avessi appoggiato come premier -ha raccontato la leader di Fratelli d'Italia nel salotto televisivo di Bruno Vespa - e ho detto di no per rispetto al centrodestra e anche a Salvini, lui non ha detto una parola. Io sono leale, non ho mai usato la parola traditore non escludo di poterlo fare in futuro». Alla Meloni interessa soprattutto disinnescare le voci diffuse ieri soprattutto dagli ambienti leghisti di un «dialogo» su eventuali ministeri da assegnare al suo partito.

«Noi non abbiamo mai trattato ministeri - ha ribadito con forza a Porta a porta - Mi interessava la condivisione di un programma».

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