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Fdi sui migranti di Sea Watch: "In Piemonte non li vogliamo!"

Fratelli d'Italia si oppone all'accordo sull'accoglienza di 10 migranti di Sea Watch e pone dei dubbi sull'effettiva partecipazione di fondi statali. La Chiesa valdese riceverebbe denaro pubblico dalla Prefettura

Fdi sui migranti di Sea Watch: "In Piemonte non li vogliamo!"

L'accordo che il governo italiano ha trovato sul caso dei migranti presenti sull'imbarcazione Sea Watch non ha ricevuto il placet di Fratelli d'Italia, che da più parti sta consigliando a Matteo Salvini di muoversi in funzione di un blocco navale. Quello che, secondo i suggerimenti del partito appartenente all'area del centrodestra, dovrebbe essere disposto sulle coste della Libia, per evitare che vicende del genere finiscano per essere replicate. La formazione guidata da Giorgia Meloni sembra alimentare sospetti pure sulle modalità attraverso cui quelle persone saranno accolte nel Belpaese.

Tra i più contrariati, ci sono gli esponenti piemontesi che hanno diramato una nota piuttosto esplicita: "In Piemonte - dicono riferendosi ai migranti - non li vogliamo!". Ma non è questa presa di posizione che sembra poter sollevare una bufera, quanto il fatto che Augusta Montaruli, che è una parlamentare, e Maurizio Marrone, che è un dirigente nazionale di Fdi, hanno posto un quesito sul possibile legame esistente tra la Chiesa valdese, che si occuperà di ospitare alcuni delle persone sbarcate a Malta da Sea Watch, e le tasse versate dagli italiani: "Siamo sicuri - hanno domandato i due - che l’accoglienza valdese sia pagata con l’8x1000 dei fedeli? A noi risulta che la Diaconia riceva denaro pubblico dalla sola Prefettura di Torino per 77 posti fino al 2020 per gli appalti CAS, senza contare gli SPRAR dei Comuni. Non si finga che si tratta di un intervento privato senza oneri per lo Stato, se poi la realtà religiosa che accoglie i dieci immigrati va avanti con i soldi di tutti i contribuenti. Salvini - hanno concluso - non ceda al buonismo pentastellato". Pure la comunità valdese, insomma, sarebbe annoverabile tra quegli ambienti ecclesiastici che fanno parte, in maniera più o meno diretta, del sistema dell'accoglienza.

A sostegno della loro tesi, Montaruli e Marrone hanno anche presentato un documento, che attesterebbe come la prefettura di Torino abbia previsto l'assegnazione di 77 posti alla Commissione sinodale per la diaconia. Lo Stato italiano, insomma, non sarebbe completamente estraneo al servizio predisposto dai valdesi. Bisognerà, in ogni caso, verificare.

Certo è che la questione di Sea Watch sembra poter dividere il fronte sovranista.

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