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Ferrero, «+ sport» per 5 milioni di bimbi

Ferrero, «+ sport» per 5 milioni di bimbi

Il concetto chiave è «+sport», ma il fatto che tutto ciò sia legato a Kinder non è affatto un caso. Si sa infatti quanto Ferrero abbia fatto non solo per il made in Italy del cibo ma anche per quello che deve alzarsi dalla poltrona per cominciare a vivere più sano. Così ecco che a Expo non poteva mancare il padiglione «Kinder+sport», inaugurato ieri da Giovanni Ferrero, ad del gruppo, presenti il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, l'ad di Expo Giuseppe Sala e il presidente del Coni Giovanni Malagò. Che tanto per chiarire il concetto ha detto che «quando ci chiedono se siamo presenti ad Expo, rispondo che lo siamo e lo siamo proprio qui». E lo era ieri con campioni come Iosefa Idem, Fiona May, Antonio Rossi e tanti altri.

Dunque questo è il contributo che Giovanni Ferrero ha voluto per l'esposizione Universale dedicato alla nutrizione a alla migliore alimentazione: un'area chiamata «Joy of moving» che invita i giovani a diverse attività fisiche, ovviamente tutte improntate all'educazione al divertimenti. Tutto, si diceva, nell'ambito del programma «Kinder+sport» lanciato nel 2005 e oggi è presente in 27 Paesi) per un totale di 3 milioni e 700mila bambini raggiunti e con l'obbiettivo - entro il 2018 - di arrivare a quota 5 milioni per 30 Paesi complessivi. «Expo è un'occasione importante per sensibilizzare istituzioni, società civile e mondo imprenditoriale, su temi cruciali per il nostro futuro e per quello dell'intero pianeta - ha detto Ferrero -. Attraverso la nostra presenza qui, e con i nostri progetti in tutto il mondo vogliamo contribuire a promuovere un modello di business sostenibile per l'ambiente e per le realtà in cui operiamo». Tutto condivisibile, tanto da far sbilanciare il ministro Giannini: «Bisogna far passare il messaggio che lo sport, e più in generale la cultura dell'attività motoria, è una parte integrante della vita quotidiana fin da bambini. E il governo si impegna affinché tutto ciò cominci fin dalle scuole primarie».

E a proposito di movimento, Giovanni Ferrero si è lasciato andare anche a un paio di battute sulle attività economiche dell'azienda: «In passato la nostra crescita è stata solo organica, così come ci ha insegnato il nostro fondatore. Però ogni generazione deve esplorare nuove frontiere e possibilmente portarsi oltre le colonne di Ercole: non escludo insomma possibili acquisizioni, anche se Ferrero non andrà mai in mano straniera». In sintesi: dopo Expo bisognerà guardare avanti.

Possibilmente correndo.

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