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Festa al via: Meloni celebra la destra patriottica

Festa al via: Meloni celebra la destra patriottica

Roma - Da noi il patriota è un vecchio nostalgico della destra che fu. Equazione antipatica, implacabile anomalia. E così patria e tricolori sono in ribasso. Si vede quando giocano gli azzurri: fanno meno ascolti del Grande Fratello. La verità è che professarsi di sinistra conviene, soprattutto ai tempi dei social che globalizzano. E censurano, come ha fatto Facebook che per mezz'ora ha rimosso il video della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni su Atreju 17, la kermesse giovanile che di fatto apre la stagione politica nazionale della destra. In programma dal 22 al 24 settembre alle Officine Farneto di Roma, la mobilitazione tricolore è intitolata «È tempo di patrioti» e quest'anno vanta tra gli ospiti il ministro dell'Interno Marco Minniti. C'è anche Bocelli, che in un video racconterà il suo essere patriota.

Ma è certamente Minniti a catalizzare l'attenzione. L'ex ultracomunista che piace alla destra, sabato 23 sfida la platea sul tema dell'immigrazione. Ma per i giovani di Atreju confrontarsi con politici dell'altra sponda è una tradizione consolidata: è successo in passato con Bertinotti, Violante e D'Alema. Nelle scorse edizioni hanno partecipato Delrio, Pinotti e Boldrini. Solo Renzi ha sempre declinato l'invito.

Sarà dunque Giorgia Meloni a intavolare il dibattito sul patriottismo, prospettiva entro il quale si intende «allevare» la futura classe dirigente del partito. Nelle pieghe, tra un appuntamento e l'altro, è stata annunciata anche un'iniziativa di taglio goliardico nei confronti del ddl Fiano sul divieto di propaganda nazista o fascista. Da annotare l'appuntamento di venerdì 22 alle 17. La Meloni accoglierà nel dibattito «Rigenerare. Un'Alleanza di patrioti per il governo dell'Italia»: Salvini, Toti, Quagliariello, Romani, Santanchè, Fitto e Parisi. «Lo spirito pionieristico ci caratterizza - sostiene la leader di Fratelli d'Italia-. Cerchiamo un'alleanza di patrioti. Non una nostalgica rievocazione storica, ma un racconto dell'amore per l'Italia nel nostro tempo e dei mille modi in cui si può declinare nella vita quotidiana». Un opificio, insomma, per dare voce ai patrioti di ogni giorno.

Quelli che fanno fatica a capire perchè qui è così démodé amare il proprio Paese.

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